Juncker: «I tedeschi amano lamentarsi degli italiani, ma hanno violato il patto di stabilità 18 volte»

mag 6, 2019 2 comments


«I tedeschi amano lamentarsi degli italiani, ma anche loro hanno violato il patto di stabilità 18 volte – le ho contate – e continuano a farlo». Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha criticato l'atteggiamento della Germania in un'intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt.
«È vero che debito e deficit sono scesi in Germania - ha aggiunto - ma la Germania non ha ancora messo sotto controllo il suo surplus. Ma il problema chiave per gli europei è un altro. Non ci amiamo, abbiamo perso la nostra libido collettiva». 
Secondo il presidente della Commissione europea, è necessario che gli Stati tornino a studiare la tematica dell'unione monetaria, definita carente in un documento della Commissione del 2017. «Non ci sono progressi sull’approfondimento dell’unione monetaria perché Olanda, Austria e troppo spesso la Germania si mettono in mezzo sulla solidarietà e la responsabilità congiunta. Tuttavia sono ancora speranzoso. La Germania non è ancora pronta, ma molti politici tedeschi vogliono avanzare». 
Secondo Juncker l'atteggiamento dell'Unione è miope. «Ci sono due problemi sull’Eurozona. Ogni Stato vede solo se stesso. E l’Eurozona in generale non riesce a guardare al resto del mondo. Queste due cose portano alle conclusioni sbagliate. Dobbiamo provare al resto del mondo che sull’euro siamo seri. Per questo dobbiamo aggiungere elementi alla costruzione dell’unione monetaria, come lo schema di assicurazione sui depositi».
In vista delle elezioni di fine maggio, Junker ha commentato l'avanzata delle destre, spiegando che secondo lui i partiti nazionalisti avranno difficoltà a siglare un'alleanza: «Aspettiamo e vediamo se questa alleanza si materializzerà mai», ha detto Juncker. «I populisti di destra non trovano difficile condannare l’Ue. Ma visto che nascono da movimenti nazionali è contrario alla loro natura lottare uniti per qualcosa a livello europeo. Un’alleanza si frammenterebbe velocemente».
Il 2 maggio Matteo Salvini, figura di spicco nel gruppo sovranista, ha incontrato Vicktor Orbán ​​​per far visita al "muro anti migranti". Il premier ungherese è membro del Ppe (il Partito Popolare Europeo, destra europeista), ma le sue posizioni sono affini a quelle dell'unione sovranista.. Vicinanza che gli è costata la sospensione di Fidesz dal Ppe.

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