Geopolitica degli aiuti sanitari

mar 28, 2020 0 comments

Intervista di Verdiana Garau a Mauro Indelicato per OSSERVATORIO GLOBALIZZAZIONE.

VERDIANA GARAU:  Caro Mauro, viviamo in tempi in cui la diplomazia si fa a suon di mascherine. In questi ultimi giorni l’Italia, che comunque sta mostrando segni seppur deboli di ripresa rispetto al rischio contagio da CoVid-19, è al centro dell’attenzione internazionale e molti sono i paesi che si sono adoperati per inviare i primi aiuti e i primi sostegni, in termini di supporto medico e dispositivi, come tonnellate di mascherine. Ma davvero conviene accettare questi aiuti da tutti indistintamente? Se il gesto è un gesto diplomatico prima che umanitario, anche la risposta e la reazione, di chi riceve quel gesto, dovrebbe essere ponderata. Accettare gli aiuti dalla Cina, dalla Russia o dalla NATO? E la Nato, ci sta aiutando?
L’Italia è diventato il laboratorio politico e medico in quest’epoca da CoVid-19. Anticipatrice dei tempi, è però sotto gli occhi e lo sguardo dell’intero pianeta, che sta cominciando ad affacciarsi adesso in modo serio all’epidemia. È molto importante per tutti sapere cosa farà l’Italia. È stato il primo focolaio tra i paesi democratici e sviluppati, se escludiamo la Cina. L’Italia è il laboratorio che adesso aiuta i russi a sondare le incognite che riguardano i futuri movimenti del virus. Cina, Russia, così come la NATO, stanno infatti raccogliendo dati in questo momento. Vedono e annotano, mentre la popolarità di Cina e Russia cresce. Ma nessuno pensa che in fondo la NATO abbandonerà la sua funzione, in realtà sta comunque monitorando gli eventi, per penetrare, forse al momento giusto, nella faccenda. Fino ad un mese fa era impossibile pensare di poter veder scorrazzare mezzi russi o sentir sindacare i cinesi sulle misure che abbiamo adottato noi in Italia. Ci sono i dati scientifici relativi al virus e i dati politici, volti invece a saggiare la popolarità di questi paesi, che si trovano adesso in Italia per combinare relazioni più strette con la stessa.  
VERDIANA GARAU: Dunque mi stai dicendo che sono manovre di propaganda?
 La TV cinese ha mandato in onda qualche giorno fa un servizio che mostrava una Roma silenziosa. In fase di montaggio a fare da eco a quelle immagini desolate, è stato inserito l’inno cinese. Certamente dovremmo allontanare lo spettro della propaganda, che è forte.
VERDIANA GARAU: Ma chi vorrebbero conquistare? Noi?
La Cina ha un doppio interesse: piantare da noi la sua bandiera e fare certamente propaganda interna.
VERDIANA GARAU: Non si direbbe che i russi abbiano le stesse intenzioni. Inoltre saranno preoccupati del contagio nel loro paese. I dati che ci arrivano dalla Russia sulla diffusione del virus non sono ancora chiari, ma pare che il coronavirus possa mutare geneticamente e quindi sono in corso studi e confronti tra i dati che man mano vengono rilevati sui luoghi di contagio più diffuso, come il nord Italia.  Pare dunque che mostrino collaborazione nei nostri confronti e contemporaneamente le loro azioni siano più in funzione preventiva, per evitare che il disastro raggiunga anche loro. Che ne pensi?
La Russia, a livello sanitario, sta adottando la stessa linea che ha caratterizzato i loro movimenti strategici e militari in Siria o in Libia. Di nuovo, come abbiamo avuto modo di dire più volte qui su queste pagine, la Russia si propone come forza equilibratrice. Probabilmente anche in funzione di contenimento cinese. Interviene certamente per interesse proprio, anche poi per guadagnare visibilità in Italia, ma senza azzardare propaganda. È un muoversi in and out. La Russia certamente vuole diventare protagonista come forza mediatrice, anche in Italia.
VERDIANA GARAU: Come vedi invece le mosse di Cuba?
Cuba non sorprende in realtà. Ha bisogno di sfruttare la situazione per avere un minimo di protagonismo. Piuttosto la faccenda qui si ricollega allo scenario venezuelano. Al Governo abbiamo i Cinque Stelle che sappiamo non aver mai sostenuto Guaidò.  È un tentativo del Governo e della nostra politica estera a guida Di Maio che io ritengo essere una reazione del tutto emotiva. Che si possa dar luogo ad un dibattito va bene, ma accogliere a braccia aperte paesi con i quali abbiamo disguidi diplomatici potrebbe essere certamente rischioso e non rende all’Italia un bel servizio. È pericoloso e potrebbe renderci agli occhi del mondo un Paese inaffidabile.
VERDIANA GARAU: Qui ritorno a chiederti allora sul motivo per il quale la NATO sia ancora assente. Sarebbe un grosso assist per combattere contro il CoVid-19 e avrebbe tutti gli strumenti per farlo. Da Bruxelles hanno appena bloccato le esercitazioni di Vigourous Warrior, con Shape (Supreme Headquarters Allied Power in Europe) e Milmed Coe (Military Medicine Centre of Excellence). A causa del rischio contagio non solo le esercitazioni che avrebbero dovuto tenersi proprio in Italia sono state annullate, ma non è stato fatto niente. L’ultima esercitazione risale a due anni fa e si tenne in Romania.
La NATO, come detto da Macron e uso una sua espressione, è in stato di morte cerebrale. Ci sono troppi interessi divergenti. È venuto a mancare quel blocco unitario che faceva dell’alleanza una forza di patto atlantico. Non si dovrebbe esitare all’azione di fronte all’emergenza.
VERDIANA GARAU: Direi inaccettabile. Inoltre guardando al planisfero, mappando le zone di contagio, parrebbe che il CoVid-19 abbia preso d’assalto soprattutto l’emisfero boreale e fatta eccezione per la Cina in cui il rischio sta rientrando. Rimaniamo noi europei e l’America del Nord.
Sì, questo è un dato davvero curioso. Si direbbe proprio che i focolai si siano andati a concentrare proprio dove si trovano i paesi più industrializzati. Certo che la diffusione potrebbe raggiungere l’emisfero australe. Ma questo ancora nemmeno viene preso troppo in considerazione.
VERDIANA GARAU: Stiamo sottovalutando l’emergenza?
L’emergenza è già stata sottovalutata. Bertolaso è risultato contagiato subito dopo essere stato nominato a guidare l’emergenza nel nord del Paese. La Russia si è letteralmente tuffata per cercare, come detto, di evitare che il virus raggiuga anche loro. La NATO pare essere stata colta di sorpresa e non aver avuto tempo di reagire.
VERDIANA GARAU: Quali scenari geopolitici andranno ridisegnandosi? Cambieranno molte cose. Non trovi?
 Certamente e ci sarà un ridimensionamento a livello globale, la globalizzazione subirà un forte contenimento.
VERDIANA GARAU: Ci possiamo scordare la Via Della Seta?
Credo di sì. Ce la scorderemo per un po’ almeno. La Cina sta aiutando anche paesi come la Siria e la Libia, oltre ai paesi in cui è già penetrata. Verrà messo in campo un enorme Piano Marshall per risollevare tutti i problemi economici e sociali che verranno al pettine una volta usciti dal tunnel. Dubito che la Belt and Road sia realizzabile al momento.
VERDIANA GARAU: Cambieranno anche tutti i paradigmi della filiera produttiva? Già sono in corso le riconversioni di molte fabbriche che si sono messe a produrre camici, mascherine o respiratori al posto di componenti di automobili o abiti alla moda.
 Oggi quello che stiamo facendo per necessità, domani lo faremo con rinnovata verve nazionale. Adesso si cerca di convertire le aziende per produrre respiratori, ma domani la rivalorizzazione locale scavalcherà quella globale. Ci sarà una rivalutazione e un ridimensionamento senz’altro del fenomeno della globalizzazione.

Clicca qui per leggere tutte le interviste realizzate dall’Osservatorio Globalizzazione.

FONTE: http://osservatorioglobalizzazione.it

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