FLORIANA FOTI, L'INTERVISTA: il suo nuovo singolo, la riscoperta della musica popolare siciliana, il Mediterraneo e le collaborazioni internazionali

gen 25, 2022 0 comments

  

Intervista di Salvatore Santoru a Floriana Foti

(1)Il tuo nuovo singolo è “Spunta Lu Suli”. Parlaci del brano e del suo significato.

Spunta lu suli in dialetto siciliano vuol dire ‘sorge il sole’ e indica idee di rinascita e positività, propiziate dalle fasi cicliche del sorgere e tramontare del sole. Il reale vissuto viene, infatti, accostato all’immagine ciclica di alba e tramonto, dove quest’ultimo può rappresentare il dissolversi di una situazione critica per poi proseguire il proprio viaggio partendo da una nuova rinascita, un’alba, per l’appunto.

(2) La canzone è cantata in dialetto siciliano. Quanto ritieni importante valorizzare l’uso del proprio dialetto e lingua locale/nativa in un contesto musicale o più in generale artistico? 

Bisogna riconoscere che non tutti i dialetti godono della stessa fortuna a livello storico, culturale e artistico. Il siciliano, come sappiamo, a livello linguistico risente della contaminazione di diversi popoli e chi legge un testo in dialetto siciliano molto probabilmente riconosce termini d’influenza francese, spagnola, araba e così via.

Anche a livello poetico il siciliano è stato fiorente in tutta Italia specialmente nel XIII° secolo grazie alla Scuola poetica siciliana, pertanto più che dialetto, lo considererei al pari di una lingua vera e propria, che coi secoli ha perduto ingiustamente il suo primato. Questo per dire che il siciliano possiede profonde radici e un mezzo assolutamente valido per valorizzarle è di certo la musica. 

(3) Come valuti lo stato attuale della ethno e della world music e, inoltre, quale pensi sia la ricezione che se ne ha oggi in Italia? 

Beh ethno e world music, già a partire dalla metà del secolo scorso, hanno cominciato a fondersi sempre più spesso col jazz. Ricordiamo John Coltrane o le orchestre Afro-cubane di quegli anni, per poi arrivare a band contemporanee come ad esempio l’Avishai Cohen Trio, tanto per menzionarne qualcuno. Di certo si respira un certo interesse per la contaminazione musicale anche in Italia che ultimamente si riflette non solo nel jazz, ma anche nella musica pop dei giovani emergenti. 


(4) Quali sono le tue più importanti influenze musicali? 


Mi sono formata attraverso l’ascolto di diversi generi musicali, blues, funk, musica brasiliana, folk e, di certo, il jazz. Da quest’ultimo ho coltivato l’interesse per l’improvvisazione, sia attraverso l’ascolto dei cantanti jazz della tradizione, come Betty Carter o Ella Fitzgerald sia, soprattutto, degli strumentisti come Chet Baker, Cannonball Adderley, Red Garland, Ahmad Jamal, Joe Henderson e altri. Un’altra influenza sicuramente proviene dagli ascolti di alcune contemporary jazz band e da artisti rappresentanti del jazz mediterraneo.


(5) Hai studiato e collaborato con musicisti jazz di fama internazionale. Quanto sono state importanti queste esperienze nell’ambito della tua crescita artistica e personale? 


Diciamo che questi artisti sono il motivo per cui ho deciso di studiare all’estero. Il programma di studio del Prins Claus Conservatorium prevedeva, infatti, una rotazione settimanale di insegnanti jazz newyorkesi di fama internazionale, che avrebbero offerto agli studenti lezioni, concerti e jam sessions. Questo mi ha permesso di instaurare una relazione anche di amicizia con molti di loro e ricevere, allo stesso tempo, preziosi consigli che hanno sicuramente accresciuto la mia consapevolezza artistica e personale. 


(6) Quanto reputi importante difendere e ri-scoprire, artisticamente o culturalmente, le proprie radici identitarie e, al contempo, farlo in un’ottica di armonizzazione ed integrazione con le logiche di un mondo sempre più interconnesso? 


Come ho detto spesso, c’è un grande interesse soprattutto all’estero nel conoscere le tradizioni musicali di altri popoli, ma al di là di questo, ho iniziato ad approfondire la mia ricerca nei confronti della musica popolare siciliana specialmente durante gli anni di studio in Olanda, grazie anche ai Cunziria, band con la quale ho esibito un repertorio variegato di canti tradizionali del Sud Italia. Ho così scoperto brani dimenticati di rara bellezza, alcuni di essi addirittura mai suonati, una grande occasione di poter entrare più in contatto con la propria identità. Parlando d’integrazione e scambio culturale, credo non ci sia piacere più gratificante che 

 quello di cantare anche nella propria lingua dialettale, riscoprendo così il passato affascinante che ci ha condotto fino ad oggi.


(7) Ricollegandoci alla domanda precedente, quanto consideri possibile o auspicabile una rinnovata valorizzazione globale dell’arte, della storia e della cultura mediterranea oggi? 


Beh, la realtà presenta un quadro molto più complesso delle vicende legate al bacino del Mediterraneo, che di certo incamera scelte di natura politica e governativa. In quest’ottica l’Arte o la Musica potrebbero essere valorizzate col giusto supporto delle istituzioni, resto comunque fiduciosa nell’impegno soprattutto da parte di noi artisti, nel cerare di rinnovare ogni giorno lo scenario artistico-musicale della nostra terra.


BIOGRAFIA

Cantante, compositrice ed educatrice di Catania, Floriana Foti, classe 1985, si avvicina al canto all’età di quindici anni tra performance live e concorsi canori. Dagli esordi, la musicista catanese assorbe le influenze del blues, della musica brasiliana, del soul, della musica mediterranea, per poi approdare al jazz, che la porterà in Olanda a laurearsi in Canto Jazz presso il “Prins Clauss Conservatory” di Groningen a giugno del 2018. Nei Paesi Bassi la cantante siciliana dà vita al Floriana Foti Quartet, band di grandi artisti emergenti con i quali esporta la sua musica nel panorama olandese, in particolare sul palco del noto festival jazz Swinging Groningen a giugno del 2018. Sempre in Olanda, Floriana Foti studia con musicisti newyorkesi di assoluto livello del jazz internazionale, come Mark Gross, David Binney, Steve Nelson, Kevin Hays, solo per menzionarne alcuni. Parallelamente alla musica, consegue la laurea in Lettere e Filologia Moderna presso l’Università di Catania nel 2013, oltre a un master affine in Spagna nel 2014. È specializzata in EVT di I° e II° livello, tecnica vocale nata negli Stati Uniti. Al momento, insegna canto presso più scuole musicali in provincia di Catania e si dedica alla sua musica.

(https://www.informazioneconsapevole.com/2022/01/spunta-lu-suli-e-on-line-il-nuovo.html)

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