Un documento del Pentagono ammette: Gli F35 sono un bidone

gen 15, 2013 0 comments

cacciabombardieri

Di Gianluca Di Feo

E’ invisibile ai radar, ma la sua anima tecnologica ha ereditato una paura atavica: quella dei fulmini.

Il supercaccia F35, l’aereo più costoso mai progettato, risulta infatti vulnerabile alle scariche di elettricità: un problema con cui tutti i velivoli devono fare i conti ma che finora i progettisti del jet non sono riusciti a risolvere.

La scoperta è paradossale: il nome assegnato all’F35 è proprio Lighting ossia fulmine.

Così il Pentagono ha deciso di vietare i voli in prossimità di nuvole che promettono tempesta: i prototipi devono tenersi ad almeno trenta chilometri di distanza dalle nuvole cariche di elettricità.

Un divieto che resterà in vigore fino a quando non saranno risolti i problemi al sofisticato sistema che gestisce i serbatoi di carburante, mescolando ossigeno al propulsore in modo da neutralizzare l’effetto dei fulmini.

Una bella grana per un mezzo che costerà oltre cento milioni di euro ad esemplare: l’Italia conta di acquistarne 90, contro i 131 previsti inizialmente, per un costo superiore ai dodici miliardi di euro.

Ma questa non è l’unica sorpresa che emerge dal documento ufficiale del Pentagono che fa il punto sulla sperimentazione dei prototipi. Il dossier dell’Operational Test and Evaluation Office – divulgato dal settimanale ‘Time’ – mostra altri problemi, nati dal tentativo di alleggerire il supercaccia.

I progettisti della Lockheed hanno rimosso due apparati – il sistema antincendio del vano bombe e una valvola di sicurezza – con il risultato di rendere l’aereo poco idoneo al combattimento.

Secondo gli esperti del Pentagono, l’F35 sarebbe molto più fragile dei caccia che deve sostituire: un solo proiettile a segno potrebbe fare esplodere l’aereo. In pratica, per risparmiare cinque chili di peso sarebbe «stata aumentata la vulnerabilità dell’aereo del 25 per cento».

I test condotti dal Pentagono hanno anche evidenziato una serie di ‘cricche’ – microscopiche fessure nel metallo – nelle ali e nel motore. Tutti fattori che adesso richiederanno interventi correttivi e probabilmente un aumento di peso, con relativa riduzione delle prestazioni. Ma i tecnici della Lockheed si mostrano convinti di potere risolvere questi problemi: «Siamo certi di potere fornire un mezzo che risponda a tutti i requisiti nei tempi stabiliti».

Nel frattempo, altri paesi mostrano scetticismo verso il programma.

Dopo il Canada, che ha riaperto la gara per adottare il nuovo caccia, la scorsa settimana anche la Turchia ha sospeso l’acquisto dei primi due esemplari. Il governo di Ankara aveva deciso di comprarne cento, ma ha preso una pausa di riflessione «alla luce dei problemi tecnici e del crescente aumento dei costi».

Leon Panetta, il ministro della Difesa americano, nei prossimi giorni sarà nelle capitali europee per cercare di promuovere il sostegno all’F35: verrà anche a Roma, terzo partner del progetto.

Fonte:http://espresso.repubblica.it/dettaglio/gli-f35-sono-un-bidone/2198204

http://infosannio.wordpress.com/2013/01/15/un-documento-del-pentagono-ammette-gli-f35-sono-un-bidone/

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