La Monsanto favorisce lo sfruttamento dei bambini in India

lug 28, 2014 0 comments
Di Graziano Fornaciari
Leggere di bambini resi schiavi per il profitto delle multinazionali, di cui la Monsanto rappresenta un colosso mondiale, è un colpo al cuore, un dolore che colpisce nella propria umanità, che forze disumane tentano costantemente di soggiogare, per incistarsi e creare un cancro difficile da debellare.
Siamo in presenza di forze avide che cercano di accaparrarsi ogni risorsa di questo pianeta, come sta avvenendo in India, nella regione del Gujarat, raccontato da un articolo di Repubblica a firma di Raimondo Bultrini. Non esiste ormai più nessun rispetto della vita umana, e in particolare dei bambini, il tesoro più grande di cui possiamo disporre, i quali sono in grado di sovvertire tutto questo, perché è nelle loro “corde”, far riemergere quella Luce che da più parti si vuole spegnere.
La regione del Gujarat sta vivendo un momento “florido”, e i produttori di questa zona si sentono “baciati dalla fortuna”, grazie alla Monsanto, che ha fatto arrivare un cotone transgenico o B.T., resistente ai parassiti, e capace di riprodursi in grandi quantità, ma con effetti collaterali che sono in gran parte incontrollabili.
I bambini dovrebbero fare altro, invece di essere considerati fonte di profitto, e in India sono centinaia di migliaia i bambini dai 12 anni in su, che vengono trascinati dai villaggi per lavorare nel fango, sotto il giogo di bastonate e umiliazioni. L’uso di minori è aumentato sempre più nel tempo, perché, a causa dell’uso di pesticidi, l’impollinazione naturale non è più possibile.
Per impollinare il cotone serve l’essere umano, facile quindi orientarsi verso i bambini, ormai carne da macello, i quali hanno le mani piccole, e possono infilare le punta delle dita nel fiore a prelevare il seme dal pistillo per sfregarlo contro la pianta femmina. La stagione degli innesti, tra agosto e settembre, è ormai alle porte, e si ripeterà la stessa storia con migliaia di bambini che stanno per essere reclutati dai mediatori.
Come può una società civile consentire questo? Pensare a bambini che debbono alzarsi alle 4 del mattino, in un periodo nel quale i monsoni imperversano, perché la pianta maschio del cotone si apre al buio, lavorando sino alle 6, visto che quando arriva la luce non è più possibile prendere il seme per impollinare… e se qualche fiore viene lasciato indietro sono botte che i bambini devono subire… per poi ritornare al lavoro alle 8 sino alle 20.
Mentre forze aliene a questa umanità si crogiolano e se la ridono alle nostre spalle, l’umanità viene addormentata in un sonno profondo che separa le coscienze, le une dalle altre. È in questa separazione che le cavallette avide possono intrufolarsi, ponendo ai vertici del pianeta burattini che possono manovrare con facilità, basta donare loro soldi, sesso e successo, per poterli schiavizzare svuotandoli di ogni umanità, per poi buttarli via come contenitori vuoti, quando non serviranno più alla bisogna.
Tutti sanno e nessuno fa nulla, le multinazionali, e non solo la Monsanto, sono complici in tutto questo, perché sono molteplici gli ambiti nei quali il lavoro minorile diviene sfruttamento all’ ennesima potenza… basta fare attenzione alla provenienza dei nostri acquisti e magari scoprire che vengono da luoghi dove il costo della mano d’opera è bassissimo, così che le multinazionali possano avere un margine di guadagno elevatissimo.
Non si può far molto al momento, siamo come in presenza di una malattia al suo apice, non possiamo ancora pensare alla guarigione anche se auspicata, ma è tempo di “tenere botta” a questa onde malvagie e disumane, limitando i danni, cercando di creare le condizioni di una risalita che certamente avverrà, non ora, ma avverrà.
Per fare questo bisogna rimanere umani, tante volte apparirà come impossibile e non gratificante, non importa, andiamo avanti, il tesoro più grande è la nostra umanità, e i bambini rappresentano le gemme più luminose e preziose.

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