Mezzi pubblici in sciopero e Uber offre viaggi gratis

mar 30, 2015 0 comments
Milano, oggi scioperano i mezzi pubblici. E Uber sfida i tassisti con una corsa gratuita

Di Fabio Poletti

Promozione e provocazione. Cento ne fanno dalle parti di Uber, il servizio di “ride sharing” attivo in mezzo mondo e in Italia, ma specialmente a Milano, al centro di uno scontro con i tassisti con regolare licenza. Siccome oggi è difficile muoversi, visto lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici nella fascia oraria 18-22, Uber promette che ai neoclienti con un regolare biglietto del tram o un abbonamento in mano - a Milano, Torino, Roma e Genova - offrirà una prima corsa completamente gratuita all’interno del comune. 

Le modalità e le durate sono diverse da città a città.  
ROMA: l’orario sarà tra le 8:30 e le 12:30. Lo sciopero riguarda anche Roma TPL, quindi saranno condizionate dallo sciopero le linee Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo. 
MILANO: saranno coinvolti i mezzi pubblici cittadini tra le 18 e le 22. 
TORINO: lo sciopero sarà dalle 18 alle 22. Riguarderà autobus, metropolitana e le linee Pont-Rivarolo-Chieri e Torino-Aeroporto-Ceres. 
BOLOGNA: lo sciopero si svolgerò tra le 9:30 e le 13:30 e comprendere anche i collegamenti ferroviari gestiti da Tper. 
NAPOLI: lo sciopero durerà dalle ore 9:30 alle ore 13:30 e riguarderà gli autobus, la metro linea 1 e le funicolari. 

Un aiuto  
Benedetta Arese Lucini, la general manager italiana della società olandese spiega che l’iniziativa vuole essere un aiuto per chi ha difficoltà a muoversi: «Con lo sciopero dei mezzi, spostarsi in città è quasi impossibile. Noi vogliamo aiutare la gente a muoversi in un momento di grave difficoltà». 
L’iniziativa che rischia di alimentare la guerra con i tassisti piace poco anche al sindacato dei lavoratori dei mezzi pubblici. Giovanni Maggiolo della Cgil picchia dura contro Uber: «Fanno come i fascisti che guidarono i tram durante la guerra, con i tranvieri in sciopero. Una proposta bieca, pur di farsi pubblicità». A Federtaxi Cisal, una delle associazioni di categoria delle auto bianche, sono preoccupati anche per gli scontri pure fisici già avvenuti in passato tra i tassisti e gli autisti di Uber: «La nostra è una categoria di onesti lavoratori che si spacca la schiena ogni giorno per offrire il meglio all’utenza. Non possiamo subire oltre. Siamo pronti a far partire le denunce ma i tassisti non accettino provocazioni». Però l’iniziativa di Uber sembra già pagare, polemiche e scontri verbali o meno a parte. 
I risultati dell’offerta scontata effettuata a Genova lo scorso 10 marzo - quando c’era un altro sciopero dei mezzi pubblici - sono stati più che entusiasmanti per la società di ride sharing: oltre il 200 per cento di iscritti in più, oltre il 57% di corse in più rispetto allo stesso giorno della settimana precedente. Molto meglio di qualsiasi campagna pubblicitaria o di iniziativa promozionale. 

Le promozioni  
Il servizio Uber attivo a New York da anni, contestato in Germania e in altri Paesi, al centro di battaglie giudiziarie che vedono da una parte i fautori del libero mercato e dall’altra quelli che pensano che il servizio vada comunque regolamentato, in attesa di una legge che ancora manca in Italia, ha già lanciato promozioni particolarmente vantaggiose. Oltre allo sconto a Genova, altre corse a tariffa ridotta vennero offerte ai milanesi durante la Settimana della moda. Quando i mezzi pubblici - specie nell’ora di punta - traboccano di passeggeri e si fa particolarmente fatica a trovare un taxi. Questa volta la prima corsa sarà completamente gratuita. Gli autisti della auto a noleggio con conducente saranno invece rimborsati della corsa direttamente attraverso la app che regola il servizio. 
L’iniziativa difficilmente potrà alleggerire le tensioni coi tassisti intervenuti più volte specialmente contro gli autisti di Uber pop, applicazione low cost della società che nel caso arruola semplici automobilisti in prestito a Uber e pagati con una percentuale per ogni singola corsa.  
Tanto che Riccardo De Corato capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Marino ed ex vicesindaco di Milano sospetta che dietro all’iniziativa di Uber ci sia anche altro: «Si vede che devono farsi perdonare la cattiva pubblicità fatta al loro servizio da qualche autista...». Il tentativo di regolamentare il servizio resta in alto mare. Regione Lombardia sta studiando la normativa. La competenza dovrebbe essere del governo. I tassisti vorrebbero imporre che le auto a noleggio con conducente partissero da una autorimessa e non caricassero passeggeri per strada come fanno loro.  


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