Istituto italiano di tecnologia, stanziati i primi 80 milioni di euro per il dopo Expo

nov 27, 2015 0 comments
Di Giuditta Mosca
Il decreto legge n. 185 del 25 novembre 2015 attribuisce un primo stanziamento all’Istituto italiano di tecnologia (Iit): “Un primo contributo dell’importo di 80 milioni di euro per l’anno 2015” affinché il progetto Human Technopole 2040possa prendere forma. Entro metà febbraio del 2016 verrà presentato il piano preliminare che diventerà effettivo.





Al momento è impossibile sapere come verrà impiegato questo denaro, ma dall’Iit specificano che verrà stabilita una linea di costiattribuendo un budget a ognuno dei laboratori individuati come prioritari, quelli che saranno avviati per primi. Il piano di sviluppo che verrà presentato a febbraio riguarderà i prossimi 10 anni e le spese verranno dettagliate al centesimo, affinché il contribuente sappiacome viene impiegato il denaro.
Il governo ha di fatto comprato un’idea scientifica di ciò che sarà strategico per la crescita del Paese e ora gli attori di rilievo, coordinati dall’Iit, daranno corpo a questo progetto.
Le più grosse obiezioni sollevate dai detrattori vertono in due direzioni che possono essere riassunte così: chi e come decide quali settori verranno coperti dal polo? Perché il progetto ha portata nazionale e vi partecipano principalmente atenei milanesi come anche Politecnico e Statale di Milano?
L’Istituto italiano di tecnologia è stato fondato nel 2003 ed è diventato operativo nel 2005. Nei primi 10 anni di vita ha pubblicato oltre 5mila articoli su riviste scientifiche internazionali, imponendo un modello angloamericano che prevede la collaborazione di comitati internazionali, quindi esterni all’istituto stesso, chiamato anche a pronunciarsi sulle priorità, ovvero su quali laboratori avviare per vincere la scommessa di un’Italia all’avanguardia entro il 2040. In base alle priorità stabilite verranno coinvolti quegli atenei e quei centri di ricerca che soddisfano i criteri stabiliti, senza limitazioni territoriali coinvolgendo le strutture di tutta Italia, applicando misure meritocratiche. Nella stessa direzione va la scelta di documentare le spese sostenute.

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