Fedez e J-Ax: “I comunisti con il Rolex siamo noi. Solo in Italia chi fa i soldi se ne vergogna”

gen 21, 2017 0 comments
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Di Luca Dondoni

Fedez e J-Ax non potevano presentare un album che si intitola Comunisti col Rolex senza inventarsi qualcosa di speciale. Non in un locale della nuova Milano dei grattacieli di Porta Nuova, magari all’ombra dei Boschi Verticali, oppure in uno di quei loft tanto di moda sui Navigli o in Brera. «I giornali hanno parlato così tanto della mia casa – aveva detto Fedez, che avevamo incontrato tre settimane fa nel nuovissimo studio di registrazione che ha acquistato con J-Ax e dove è stato realizzato il disco -, e di quanto sia costata. Mi hanno accusato di esibizionismo grossolano, convincendomi così a invitare la stampa proprio qui». 
Senza la fidanzata Chiara Ferragni ma con il supporto della mamma manager, Fedez con J-Ax ha raccontato le sedici tracce che insieme hanno creato nel suo superattico da qualche milione di euro al tredicesimo e quattordicesimo piano di uno dei palazzi del complesso CityLife, dove sorgeva la vecchia Fiera di Milano. «Qui abita anche Tiziano Ferro - sottolinea il rapper, che cita il cantautore di Latina anche nella canzone Comunisti col Rolex -. Non ho nulla contro di lui, ma ha speso più o meno gli stessi soldi che ho speso io per un appartamento nella scala vicina alla mia e nessuno ha detto niente. Ho messo qualche foto su Instagram e le penne importanti si sono indignate. Questa è l’Italia: se fai i soldi ti devi vergognare».  
«Noi – aggiunge J-Ax - siamo diventati ricchi ma manteniamo una coscienza sociale e la comunichiamo attraverso i pezzi». E poi articola: «C’è qualcuno che si indigna? Si fotta». In realtà l’indignazione di chi non accetta l’esibizionismo, per quanto - dicono loro - «sano e senza filtri» il rapper lo sperimenterà anche nei prossimi giorni. Nel condominio di lusso di CityLife serpeggia il malcontento per come è stato permesso a Fedez di «addobbare» i vialetti del giardino comune con bandiere, hostess e steward vestiti come soldati dell’Armata Rossa: «Ne parleremo nella riunione condominiale», ci ha detto un vicino di casa. Baruffe, di cui Fedez non mancherà di farci conoscere gli sviluppi con qualche post su Instagram. 

La scaletta del disco è di sedici pezzi e dall’apripista Vorrei ma non posto fino ad Assenzio o il nuovo singolo Piccole cose con Alessandra Amoroso, i pezzi da classifica sono numerosi, farciti da rime ficcanti. Le collaborazioni fioccano: se in Il giorno e la notte c’è Giusy Ferreri; in L’Italia per me («Un Paese che amiamo ma dove se fai vedere il Tricolore c’è il rischio che qualcuno ti faccia passare per fascista») c’è Sergio Sylvestre; in Cuore nerd Alessia Cara, in Anni luce l’amico Nek, in Meglio tardi che noi Arisa e, addirittura, nella notevole Allergia si apprezza Loredana Bertè in grande forma.  

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