Migranti, il procuratore di Catania: “Ong finanziate dai trafficanti”. Dopo le critiche precisa: “Sono ipotesi, non prove”

apr 27, 2017 0 comments
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FONTE E ARTICOLO COMPLETO:http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/27/migranti-il-procuratore-di-catania-alcune-ong-potrebbero-essere-finanziate-dai-trafficanti-so-di-contatti/3546916/

Prima le dichiarazioni in televisione, poi il passo indietro. Dopo una giornata di polemiche per le sue frasi ad Agorà su Rai3 sul fatto che “potrebbero esserci Ong finanziate dai trafficanti di migranti” e per la sua inchiesta sul tema a Catania, il procuratore Carmelo Zuccaro, intervistato dall’Ansa, ha precisato che le sue sono solo ipotesi e che al momento non ci sono prove. A chiedere prudenza al pm nel corso della giornata erano stati sia il ministro della Giustizia Andrea Orlando che quello dell’Interno Marco Minniti, che nel corso della giornata lo avevano esortato a “parlare sugli atti e a evitare generalizzazioni”. Al fianco del procuratore si è schierato il vicepresidente della Camera M5s Luigi Di Maio: “Massimo rispetto per Zuccaro”, ha scritto su Facebook, “che denuncia un fatto gravissimo. Il governo mette in dubbio questo allarme. Ma in che razza di Paese viviamo? Questo è il governo del business sull’immigrazione”.

Per tutta la giornata le dichiarazioni di Zuccaro sono state motivo di critiche e attacchi nel mondo politico e non solo. Tanto che il pm in serata ha voluto specificare la sua posizione: “La Procura di Catania“, sono le parole esatte, “ha sul ruolo di alcune organizzazioni sulle operazioni di salvataggio di migranti delle ipotesi di lavoro, che non sono al momento prove, neppure quella sui loro finanziamenti”. E ha aggiunto: “Io ho denunciato un fenomeno, e non singole persone, perché se si aspetta troppo tempo rischia di produrre elementi deleteri non più controllabili e questa è una deroga al riserbo, ma anche un dovere per chi deve fare rispettare la legalità”. Zuccaro ha quindi parlato di un’intercettazione “processualmente non utilizzabile”: “C’è un colloquio radio”, ha aggiunto, “tra persone a terra in Libia e altre su una nave che rispondono ‘potete mandarli… noi siamo qui…’ tra gli atti conoscitivi della Procura, ma processualmente non è utilizzabile perché proviene da una fonte non ufficialmente identificabile”. Quindi ha ribadito: “Che ci siano alcune Ong che abbiano contatti con in Libia è un fatto, ma non una prova. Così che a volte spengono i transponder per non fare rilevare la loro presenza, che alcuni migranti chiamano le Ong, situazioni di anticipato soccorso. Così come che alcune iniziative di alcune Ong mettono in crisi l’Italia. Sono tutte ipotesi, che al momento non hanno riscontro. Ma un procuratore che vede e sa queste cose che fa? Non ne parla? Secondo me è un suo dovere farlo”. Il ‘faro’ sulle Ong da parte della Procura di Catania è acceso da tempo. Accertamenti sono stati avviati sul loro proliferare nel mare Mediterraneo, sui loro finanziamenti e anche sul metodo di soccorso e sull’approdo in Italia. E i contatti audio con i trafficanti: “Dalla Libia partono delle telefonate ‘possiamo mettere in mare delle imbarcazioni anche se c’è il mare agitato?’. E da navi vicine ai luoghi di soccorso si risponde ‘fate tranquillamente, tanto noi siamo a ridosso”.
Le frasi finite sotto accusa risalgono a questa mattina: “A mio avviso”, ha detto Zuccaro su Rai3, “alcune Ong potrebbero essere finanziate dai trafficanti e so di contatti. Un traffico che oggi sta fruttando quanto quello della droga“. Un concetto espresso già in un’intervista su ‘La Stampa‘ di qualche giorno fa, quando il procuratore aveva detto di “avere le prove dei contatti tra scafisti e soccorritori”. Oggi, intervistato da Agorà, è andato oltre: “Forse la cosa”, ha detto, “potrebbe essere ancora più inquietante. Si perseguono da parte di alcune Ong finalità diverse: destabilizzare l’economia italiana per trarne dei vantaggi. Moltiplicate 8.500 per 600 euro circa che è il costo di ogni viaggio: sono cifre significative in tre, quattro giorni”. E alla domanda sui possibili allarmismi, ha replicato: “Se l’informazione è corretta questo corto circuito non si può creare salvo per effetto di persone che vogliono creare confusione“.

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