Il disastro Usa in Afghanistan e le frasi che imbarazzano la Casa Bianca

ago 18, 2021 0 comments


Di Francesco Boezi

Distribuire giudizi per il fallimento occidentale in Afghanistan non è semplice, perché la decisione di lasciare quella nazione è stata presa tempo fa, ma adesso il Comandante in Capo è Joe Biden, dunque a lui vanno ascritte le responsabilità per la gestione della terribile crisi di questo periodo. Se non altro perché l’attuazione del ritiro è opera della sua amministrazione.

Per essere certosini, bisogna tornare ai tempi di Barack Obama. Era appena il 2014. La linea del disimpegno – come ricordato su Il Giornale – è partita da lì: “Grazie agli straordinari sacrifici dei nostri uomini e donne in uniforme, la nostra missione di combattimento in Afghanistan sta finendo e la guerra più lunga della storia americana sta arrivando a una conclusione responsabile”, aveva detto il primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti. Conosciamo come la realtà, con tutta la sua crudezza, abbia smentito di netto le convinzioni del leader Dem.

Poi è arrivato Donald Trump, che ha confermato quanto era stato disposto dal suo predecessore. L’ex inquilino oggi sgomita, affermando che, nel caso avesse trionfato alle presidenziali del novembre del 2020, le cose sarebbero andate in modo diverso: non esistono prove né controprove. The Donald, in queste ore, ha anche domandato a Joe Biden di dimettersi dalla Casa Bianca in virtù del disastro cui stiamo assistendo in queste ore. Trump, comunque, si era incaponito a sua volta sulla necessità di lasciare l’Afghanistan, pure in funzione della linea non interventista che il tycoon ha perseguito durante il suo mandato.

Oggi Biden cerca di scaricare le colpe addosso al suo rivale, ma anche il Wall Street Journal ha criticato l’atteggiamento assunto dal presidente degli Stati Uniti d’America: “Come se Winston Churchill, con le sue truppe accerchiate a Dunkerque, avesse dichiarato che Neville Chamberlain lo aveva messo in questo pasticcio e gli inglesi avevano già combattuto troppe guerre nel continente”, si legge sul quotidiano. 

Il clima statunitense, insomma, non sembra sorridere a Joe Biden ed alle modalità scelte dal leader Dem per affrontare un dossier che rischia di sconvolgere il mondo. E poi, in relazione alle scelte compiute mentre Kabul capitola, possono essere elencate alcune frasi, tutte recenti, che svelano quanto il Comandante in Capo ed il segretario di Stato siano arrivati impreparati all’appuntamento con la storia. Prima, però, facciamo un piccolo salto all’indietro. Era il 2009 e, come riporta l’Ispi, addirittura scavalcando la presa di posizione di Obama, Joe Biden si schierava per un abbandono precoce dell’Afghanistan. La minimizzazione dei rischi ha origini antiche. E Biden, se possibile, ha azzardato più degli altri “colleghi”. Veniamo così ad oggi.

Circola ormai ovunque la frase riguardante l’evacuazione dei diplomatici americani. Come ripercorso pure da Il Corriere della Sera, è passato un solo mese da questa pronuncia di Biden: “Scene come in Vietnam? No, non vedremo le persone evacuate dal tetto di un’ambasciata Usa”. Invece, com’è noto, è successo proprio quanto Biden aveva escluso nella maniera più categorica possibile. Un errore di valutazione che non è il solo ad aver accompagnato il vertice statunitense nei primi mesi di presidenza. Come specificato da Formiche, infatti, Biden si diceva anche sicuro che l’esercito afghano, quello che era stato preparato ed addestrato dalle forze occidentali, sarebbe stato preparato ad affrontare l’offensiva dei talebani: “Sono fiducioso che oggi l’Afghanistan, grazie al nostro aiuto e addestramento, abbia delle forze armate capaci di fronteggiarli”, aveva fatto presente. Non è andata così.

Ma Biden non è il solo ad avere la palla tra i piedi adesso. Il segretario di Stato Antony John Blinken, oggi, si esprime, come rimarcato dall’Adnkronos, dicendo che “Eravamo lì per uno scopo ben preciso: bloccare chi ci ha attaccato l’11 settembre. Semplicemente, non è nel nostro interesse rimanere”. Blinken, per giustificare gli Stati Uniti, sta battendo sugli “obiettivi raggiunti”. Ma quella frase circola tra le dichiarazioni del segretario di Stato da almeno aprile scorso, quando la ripresa dei talebani era già ipotizzata. “Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati. E ora è il momento di portare a casa la nostra forza”, rendeva noto il segretario di Stato, nel mese indicato, come si legge ancora su Rai News.

FONTE: https://it.insideover.com/guerra/il-disastro-usa-in-afghanistan-e-le-frasi-che-imbarazzano-la-casa-bianca.html

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