L'espansione della NATO in Africa

mar 18, 2012 0 comments
Di Tomàs Gisbert
L'Africa sta diventando un campo di battaglia strategico tra potenze mondiali, in particolare degli Stati Uniti, dell'Unione europea, della Russia e della Cina. La guerra in Libia è stato un nuovo capitolo per l'espansione della NATO in Africa.

La penetrazione discreta ma crescente della Cina nel continente, che le garantisce le forniture delle risorse energetiche necessarie per la sua inarrestabile crescita economica, non ha lasciato indifferente gli USA, visto che l'Africa è importante per i suoi interessi. Così nel mese di ottobre del 2008, gli USA hanno creato un nuovo comando militare unificato delle forze americane in Africa, chiamato AFRICOM. Allo stesso modo, la cosiddetta guerra al terrore e la sua continuazione condotta da Barak Obama, ha aumentato le operazioni militari clandestine e di intelligence degli Stati Uniti in diversi paesi (Somalia, Marocco e Algeria).
La NATO ha contribuito ad attuare la politica degli Stati Uniti sul continente. La storia di copertina di questa politica è stata fornita dal Concetto strategico del 1999 della NATO, aggiornato nel 2010 a Lisbona, che ha convertito tutto il mondo ad uno scenario della cosidetta sicurezza euro-atlantica. Essa afferma la fornitura di risorse energetiche come una priorità della politica di sicurezza. Negli ultimi anni, la NATO ha sviluppato un'attiva penetrazione politica e militare nell'Africa.

Nel 2006, la NATO ha condotto una manovra militare chiamata Seadfast Jaguar '06, nelle isole di Capo Verde con la partecipazione di più di 7.000 soldati di 25 Stati membri -su 26- dell'Alleanza atlantica. Queste manovre hanno dato la validazione finale, confermando la piena operatività della Forza di risposta rapida della NATO (NRF, per il suo acronimo in inglese), una forza di reazione rapida di fino 25.000 soldati in grado di essere dispiegati in qualsiasi parte del mondo entro un termine massimo di cinque giorni.

Questa espansione della NATO è stata accompagnata da una collaborazione progressiva politica e militare con l'Unione africana (UA). Dal 2005 al 2007 ha collaborato con l'Unione africana nel Darfur, trasportando per via aerea 37.000 truppe dell'UA e 250 membri di AMIS (alleanza tra UA e NATO). La NATO è stata coinvolta anche nella missione AMISOM dell'Unione africana in Somalia. Dal 2007 ha trasportato migliaia di truppe dall'Uganda e Burundi a Mogadiscio e ha partecipato ad operazioni di combattimento a sostegno dell'isolato Governo Federale di Transizione somalo. Dal 2008 ha stabilito una presenza navale permanente nel Corno d'Africa, note come Allied Provider e Allied Protector, e successivamente, nel 2009, nota come Ocean Shield. Nel settembre 2007, ha iniziato l'assistenza alla Forza di Riserva Africana (ASF) dell'Unione africana, sul modello della Forza di risposta rapida della NATO. La NATO fornisce consulenza, formazione e sviluppo, e dal 2009 molti dei soldati dell'UA sono passati attraverso la Scuola NATO di Oberammergau, nella regione tedesca della Baviera.

La guerra libica è stata la vera cartina di tornasole per la NFR e uno dei suoi effetti reali sarà l'incorporazione della Libia nell'associazione militare della NATO nota come Dialogo Mediterraneo (mi scuso con i lettori ma non so come tradurre questa associazione, note del blogger), nata nel 1994, e composta dai paesi quali Egitto, Tunisia, Marocco e Algeria, oltre che Mauritania, Giordania e Israele. Finora la Libia era l'unico paese africano in riva al Mediterraneo a non essere un membro dell'associazione militare. La NATO addestra le forze armate del nuovo regime libico.

Gli Stati Uniti e l'UE desiderano garantirsi l'accesso alle vaste risorse energetiche e delle materie prime provenienti dall'Africa, e sono in competizione con i paesi emergenti e in particolare con la Cina e la Russia; non solo per via dei contratti commerciali, ma anche per la costruzione di una intera rete di relazioni politiche e militari. Il supporto per le operazioni dell'AU, il sostegno per la creazione della Forza di pronto intervento africana (ASF), l'addestramento militare delle forze africane alle scuole della NATO e la diffusione delle dottrine e delle ideologie militari dell'Alleanza atlantica in grado di creare relazioni e legami che garantiscano un reale impatto politico delle élites dominanti, garantiscono una buona parte succosa del mercato africano per l'acquisto di armi, e di cui UE e USA sono in concorrenza con Cina e Russia (oltre che essere in concorrenza fra di loro).

Se la NATO era una chiave per garantire l'egemonia americana nell'Europa occidentale durante la Guerra Fredda, adesso l'Alleanza Atlantica vuole giocare lo stesso ruolo in Africa.(tradotto da NexusCo)

Fonte:Centredelas

Da NexusCo

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