Il lato oscuro dei droni

dic 22, 2012 0 comments

Di Valentina Spotti

Rendere l’America più sicura eliminando “chirurgicamente” i terrostisti: ecco lo scopo dichiarato dei raid americani con i droni in Pakistan, paese considerato ad alto rischio terrorismo. Eppure, secondo uno studio condotto dalla Stanford University e New York University i raid americani con aerei robotizzati sarebbero tutt’altro che efficaci: non solo gli obiettivi non verrebbero centrati ma, quel che è peggio, a farne le spese sarebbero soprattutto i civili, bambini inclusi.

CENTINAIA DI CIVILI - Lo studio delle due prestigiose università americane è stato riportato anche dall’Huffington Post e spiega come la “guerra dei droni”, cresciuta enormemente durante il primo mandato di Obama, terrorizzerebbe uomini, donne e bambini in tutto il Pakistan nordoccidentale, persone che vivono con il costante terrore di essere vittime di un attacco. Il report è frutto di un’indagine sul campo durata più di nove mesi: sono state raccolte le testimonianze della popolazione locale, delle associazioni umanitarie che operano nella regione e perfino dei sopravvissuti all’attacco. Centinaia di civili sono stati uccisi nella guerra dei droni: secondo i dati diffusi dal Bureau of Investigative Journalism (TBIJ), tra giugno 2004 e settembre 2012, i raid condotti dai droni americani in Pakistan avrebbero ucciso un numero di persone compreso tra 2.562 e 3.325 unità. I civili morti sarebbero stimati in un numero compreso tra 474 e 881 individui. 176 di questi erano bambini. Soltanto il 2% delle vittime erano considerati “gli obiettivi” dei vari attacchi, compiuti dai micidiali missili dei Predator e dei Reaper che hanno causato morti e feriti e devastato interi villaggi.

“ABBIAMO PAURA” - A farne le spese sono sopratutto i bambini: per la paura di nuovi attacchi spesso vengono tenuti a casa da scuola. E se la famiglia ha perso qualche membro importante, spesso i piccoli sono per forza di cose costretti ad avviarsi al lavoro. Lo sa bene Sadaullah Khan, 15 anni, che ha perso entrambe le gambe: “Andavo a scuola… Avrei voluto diventare un dottore. Dopo l’attacco, ho smesso di andare a scuola”. Un tassista racconta: “Stiamo guidando, lavorando o giocando a carte a casa nostra – qualsiasi cosa facciamo la facciamo col pensiero di un raid. Abbiamo paura di fare qualsiasi cosa”. Oltretutto, i droni agiscono sul sistema della “doppia sicurezza”: in poche parole, colpiscono due volte lo stesso obiettivo, senza lasciare scampo. L’impatto psicologico, per chi è costretto a vivere in queste condizioni, è devastante. E l’immagine che queste persone hanno degli Stati Uniti è talmente negativa che potrebbe addirittura incrementare il sorgere di nuovi gruppi terroristici invece che sradicarli.

“OBAMA HA REALIZZATO IL SOGNO DI BUSH” - “Questo studio dimostra come gli attacchi con i droni stiano semplicemente uccidendo civili innocenti – ha dichiarato Clive Stafford Smith di Reprieve, un’agenzia per i diritti umani con base in Inghilterra – Un’intera regione è terrorizzata dal rischio della morte. Il loro sistema di vita sta collassando: i bambini hanno troppa paura per andare a scuola, la gente non va più nemmeno ai funerali e ai matrimoni. Evitano qualsiasi cosa crei un gruppo numeroso di persone. E la fine non si vede: nessuno si può sentire sicuro in quella parte di Pakistan. Bush ha voluto creare una “Guerra al terrore” senza confini, ma la guerra dei droni di Obama ha permesso di realizzare il suo sogno”.

Fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/674801/il-lato-oscuro-dei-droni/

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