Canone Rai in bolletta: il governo spinge, ma Vigilanza e aziende del settore sono scettici

ott 4, 2015 0 comments
CANONE RAI

Di Flavio Bini

Ad alcuni sarà sembrato un déjà vu. E in effetti l'idea annunciata oggi da Matteo Renzidi spostare il versamento del canone all'interno della bolletta elettrica per obbligare anche gli evasori a pagare non è nuova, visto che proprio di questi tempi - lo scorso anno - l'ipotesi era circolata con una certa insistenza a Palazzo Chigi. Così come non è nuova la levata di scudi che contro questo provvedimento sia è già levata a tempo di record.





 Tra i primi parlare, come facilmente prevedibile, il mondo dei produttori di energia. Mettere il canone Rai in bolletta, ha spiegato il presidente di Assoelettrica Chicco Testa, "resta un gran pasticcio, restiamo contrari, in questo modo il consumatore non saprebbe più cosa sta pagando e noi non riusciremo più a fare il nostro mestiere". Quindi la provocazione: "Faccio una controproposta, perché non metterlo sulla bolletta del telefono o del gas?". Riserve analoghe a quelle già espresse lo scorso anno, quando l'associazione aveva bollato l'idea come "surreale"
E mentre la Vigilanza Rai esprime già più di una riserva ("Questa proposta Renzi l'aveva fatta già l'anno scorso, ma non era stato fatto alcuno studio di fattibilità e saltò tutto", ha messo in guardia Roberto Fico), questa volta il governo sembra fare sul serio e ha anzi promesso di ridurre l'importo del canone da 113 a 100 euro, in fede al principio "pagare meno, pagare tutti". Siccome il premier difficilmente si spende in tv per annunci che non è in grado poi di realizzare, sembra che quei 6 milioni (stimati) che ad oggi evadono il canone dovranno cominciare a rassegnarsi a dare il loro contributo.
E poco importa se, nonostante la decisione di Palazzo Chigi, ci siano da vincere alcune resistenze non da poco. Non solo, quelle dei produttori di energia. "È illegale l'idea di addossare sulle bollette elettriche l'ennesimo, assurdo, odioso balzello, per far pagare il canone Rai, anche a famiglie, cittadini, consumatori ed utenti che non hanno la televisione, imponendo alle aziende elettriche l'ingrato compito di fungere da esattori", hanno commentato Adusbef e Federconsumatori
Anche l’Autorità per l’Energia ha espresso diverse riserve in passato sull’introduzione del canone nella bolletta elettrica. Riserve legate soprattutto alle modalità con cui effettuare l’operazione: in passato le soluzioni prospettate dal Governo non avevano convinto e gli ultimi contatti dell’Autorità con Palazzo Chigi e il Ministero dello Sviluppo economico su questo fronte, secondo quanto si apprende, risalgono all’inizio del 2015, dopo di che il dossier è rimasto chiuso. Un altro timore dell’Authority è che possa nascere una pioggia di contenziosi. Di fatto non esiste una modalità perfetta di riscossione tramite bolletta, perché rimarrebbero insoluti alcuni problemi: solo per fare alcuni esempi, di per sé avere un’utenza elettrica non equivale a possedere un apparecchio televisivo. Oppure, al tempo degli smartphone e dei tablet, c’è chi vede la televisione ma non è titolare di un’utenza elettrica. Casi certamente non numerosi, ma che potrebbero tuttavia alimentare ulteriormente i ricorsi.
Dal Ministero dello Sviluppo Economico, massimo sponsor di questa soluzione, si registra ottimismo. Stavolta, insomma, l'operazione andrà in porto. Anche se restano da definire, in coordinamento con il Mef, alcuni dettagli tecnici. Il premier ad esempio ha parlato di 100 euro come nuova cifra fissa, ma non è escluso - si spiega -, siccome le bollette oggi lo consentono, che venga introdotta una sorta di progressività anche sul canone, magari parametrata sull'Isee o se l'utenza riguarda una prima o una seconda casa.
I numeri intanto sembrano dare ragione al premier, ma soltanto a metà. È vero che il nostro Paese vanta un tasso di evasione del canone incomparabile rispetto agli altri Paesi. Basti pensare che in Gran Bretagna si ferma al 5%, in Francia e Germania all1%. Intervenire su questo fronte quindi è diventata quindi un'operazione necessaria. Ma è vero anche che a confronto con gli altri, in Italia si paga di meno che nel resto d'Europa. 193 euro in Austrai, 133 in Francia, 215 in Germania-. Addirittura 378 in Svizzera. Siamo quindi il Paese con il canone più basso e allo stesso tempo con il più alto tasso di evasione.
Non solo. Alla fine dei conti la rivoluzione del canone non solo potrebbe rivelarsi a costo zero per lo Stato, e sarebbe il minimo, ma potrebbe portare anche qualche preziosa risorsa in più. Se è verso che ai circa 15,6 milioni di paganti verrebbe fatto risparmiare 13 euro, per un "costo" totale di 200 milioni circa, l'evasione totale - stima l'ultimo bilancio Rai - ne vale 500 (benché calcolata sul canone odierno). Anche ammesso di non riuscire ad agguantare tutti gli evasori, l'operazione potrebbe alla fine generare un saldo positivo. Pagare meno, pagare tutti, incassando di più.

FONTE:http://www.huffingtonpost.it/2015/10/04/canone-rai-bolletta_n_8240742.html?utm_hp_ref=italy

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