Cina, in vendita l’aria pulita dal Canada grazie all'azienda "Vitality Air"

dic 20, 2015 0 comments
Di Maria Rita D'Orsogna
E chi l’ha detto che l’ambiente pulito non porta a guadagni? La ditta canadese Vitality Air di Moses Lam e Troy Paquette in questi giorni fa affaroni semplicemente vendendo aria fresca in bottiglia ai cinesi al prezzo di 28 dollari l’una. Per la precisione: 28 dollari per la qualità migliore, mentre l’aria meno raffinata costa solo 24 dollari. Ogni bottiglia contiene circa 7.5 litri d’aria. A questi prezzi,  l’aria canadese costa cinquanta volte di più che l’acqua minerale.
I livelli di smog e di inquinamento in Cina hanno da molto superato i limiti accettabili e il 7 dicembre le autorità hanno innalzato il livello d’allarme a “rosso” per la prima volta, il più alto che c’è. Alle persone è stato detto di restare chiusi in casa, hanno chiuso le scuole e i cantieri, hanno cercato di mettere un limite al numero di macchine che circolano, hanno chiuso le autostrade più trafficate. I livelli di PM2.5, particelle fini con diametro 2.5 micron, sono a 900 microgrammi per metro cubo. Il valore normale dovrebbe essere 25. Siamo a 36 volte di più. Le mascherine antismog sono andate a ruba. Gli ospedali hanno visto aumentare il numero di bambini ricoverati a causa di problemi respiratori dovuti all’inquinamento.
Arriva così l’aria da Banff e da Lake Louise, nella parte occidentale del Canada. Banff è una stazione sciistica, non lontano da dove si sono svolti alcuni eventi delle olimpiadi di Vancouver. Lì c’è anche un centro conferenze dove spesso tengono incontri di matematica e fisica. Lam e Paquette all’inizio della loro avventura, nel 2014, misero l’aria canadese in un sacchetto di plastica e la misero in vendita a 99 centesimi su Ebay per scherzo. Qualcuno la comprò.
Non sono stati i primi, perché già altri imprenditori cinesi ci avevano pensato. Per esempio, l’imprenditore cinese Chen Guangbiao vendette un milione di lattine di aria pulita al giorno nel 2013. Però vendeva aria cinese, non aria canadese! Un artista cinese, Liang Kegang, nel 2014 ha venduto un barattolo di aria di Provenza per 860 dollari. Si, 860 dollari. E’ questo il livello di disperazione!
La seconda busta di plastica di Lam e Paquette fu venduta a 122 dollari.  Da lì, hanno fiutato l’affare e sono passati all’imbottigliamento. I primi esemplari commerciali di aria canadese sono state messi in vendita in una sorta di ebay cinese in questi giorni e le 500 bottiglie hanno fatto il tutto esaurito in due minuti.  Adesso c’è il boom di richieste in tutto il paese. E non c’è solo l’aria in lattina o in bottiglia. Un ristorante nella città di Zhangjiagang ha deciso di far pagare una tassa “aria pulita” ai clienti per recuperare i costi nell’installazione di macchinari di filtrazione d’aria.
Perché il boom di inquinamento proprio adesso? Perché novembre è stato un mese molto freddo in Cina, e sono aumentati i consumi di energia, che per il 60% in Cina deriva ancora dal carbone. L’aria fredda ha anche reso difficile il disperdersi delle particelle fini. Per tutto Novembre e la prima metà di Dicembre il paese è stato coperto da una folta nebbia di inquinamento.
Per chi vuole scappare dalla crisi ambientale della Cina ci sono due soluzioni: comprare una casa altrove o, per soli 28 dollari l’una, l’aria in bottiglia. Visto il gran successo in Cina, Vitality Air programma di espandersi anche in Iran e in Afganistan.
Qui le foto dell’inquinamento della Cina e delle bottiglie d’aria.

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