Macedonia, rischia di riesplodere la tensione etnica con la minoranza albanese

apr 28, 2017 0 comments
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Di Alessandra Benignetti
È ancora alta la tensione a Skopje, dove l’intesa tra i partiti della minoranza albanese e i socialdemocratici per l'elezione dell'albanese Talat Xaferi alla carica di presidente del Parlamento, rischia di far scoppiare nuove tensioni etniche nel Paese.
Oltre 100 persone sono rimaste ferite, infatti, dopo che, nella serata di ieri, un gruppo di nazionalisti sostenitori del Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone ( Vmro-Dpmne) hanno fatto irruzione in Parlamento mentre era in corso il dibattito per l’elezione del presidente, aggredendo alcuni deputati, compreso il leader dei socialdemocratici, Zoran Zaev, e scontrandosi con le forze di polizia. Secondo quanto riporta la Bbc, circa duecento persone mascherate hanno assaltato l'edificio. I testimoni raccontano di vetri rotti sul pavimento e tracce di sangue ovunque. La polizia è riuscita a far uscire i deputati dal palazzo solo dopo aver disperso i manifestanti con l’utilizzo di granate stordenti.

A scatenare la violenza è stata la nomina di Talat Xafheri, esponente del partito Unione Democratica per l'Integrazione, che rappresenta la minoranza albanese in Macedonia, alla carica di presidente del Parlamento. Nomina ritenuta illegittima e anticostituzionale dai nazionalisti del Vmro-Dpmne. Le elezioni anticipate dello scorso 11 dicembre erano state vinte, infatti, dal leader dei nazionalisti macedoni del Vmro-Dpmne, Nikola Gruevski, che non era riuscito, però, a formare il nuovo governo, rifiutando l'alleanza con i partiti rappresentanti della minoranza albanese. L’accordo con i partiti della minoranza albanese è stato raggiunto, invece, dal leader dei socialisti, Zoran Zaev, che ora avrebbe, quindi, i numeri per governare. Il presidente macedone Gjorge Ivanov, tuttavia, si rifiuta di conferire a Zaev il mandato esplorativo per formare un nuovo governo. La nomina dell’albanese Xafheri, avvenuta sulla base della decisione espressa dalla maggioranza parlamentare di 67 seggi, costituita dall’alleanza tra socialisti e partiti rappresentanti della maggioranza albanese, risulterebbe, quindi, irregolare per i nazionalisti.
Da mesi i nazionalisti del Vmro-Dpmne protestano nelle strade di Skopje contro il tentativo di Zaev di formare un nuovo governo. E il tentativo di eleggere un albanese alla presidenza del Parlamento è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il timore dei nazionalisti, infatti, è che l’elezione di Xafheri possa accrescere la posizione sociale della minoranza albanese, che rappresenta circa un quarto della popolazione locale, minacciando l’integrità della Macedonia. I nazionalisti accusano, infatti, i partiti che rappresentano la minoranza albanese, di sostenere il progetto della “Grande Albania”, con l’obbiettivo di annettere a Tirana le regioni macedoni prevalentemente abitate da albanesi. Così, sulla scia dell’instabilità politica che da lungo tempo interessa il Paese, rischiano di riesplodere le tensioni etniche che portarono al conflitto del gennaio 2001 tra l’Esercito di Liberazione Nazionale albanese (UÇK), e le forze armate macedoni.

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