I "diamanti insanguinati" di Israele finanziano il progetto sionista sulla Palestina

apr 16, 2012 0 comments
 Di Sean Clinton
Un importante incontro del World Diamond Council si terrà a Vicenza tra il 13 e il 14 maggio. Saranno presenti il presidente del Kimberley Process (KP)* e esponenti dell'industria mondiale dei diamanti.
Ora, Israele è uno dei principali esportatori di diamanti del mondo e una potenza nel settore dei diamanti, che rappresentano il 30% delle sue esportazioni. Nel 2008 il valore lordo delle esportazioni  di diamanti di Israele è stato 19,4 miliardi dollari, con un valore netto di 9,7 miliardi dollari per l'economia israeliana. I ricavi del settore dei diamanti israeliano generano circa un miliardo di dollari all'anno in finanziamenti per l'esercito israeliano, che è colpevole di crimini di guerra. Nonostante ciò, i diamanti israeliani eludono le norme KP, che si applicano solo ai diamanti grezzi e non ai diamanti lavorati: i diamanti israeliani non possono essere classificati come "diamanti insanguinati" perchè i regolamenti del Processo di Kimberley stabiliscono che solo i diamanti grezzi utilizzati dai ribelli possono essere chiamati "diamanti dei conflitti".
Questo colpo di mano dei gioiellieri permette di vendere diamanti predisposti in Israele e dichiarati provenienti da  "zone esenti da conflitti" - una affermazione totalmente falsa e gravemente fuorviante. Il quaranta per cento dei diamanti venduti in America proviene da Israele. I consumatori stanno inconsapevolmente contribuendo a finanziare l'armamento nucleare di un regime belligerante.
Nessun'altra economia sviluppata fa così pesantemente affidamento sui diamanti - un prodotto della moda di lusso che dovrebbe simboleggiare amore e romanticismo, ma che, nel caso di Israele, rappresenta un regime di apartheid colpevole di crimini di guerra e possibili crimini contro l'umanità.

Il KP è sotto pressione perchè ampli la portata dei regolamenti per includere diamanti tagliati e lucidati. Questa sarebbe una grave minaccia per l'industria israeliana dei diamanti  e l'economia israeliana.

L'incontro di Venezia è una grande opportunità per evidenziare il fatto che i diamanti insanguinati israeliani inondano il mercato e che "diamanti insanguinati" vengono venduti impunemente ai consumatori.

Sean Clinton

Ireland

www.ipsc.ie

(Ireland Palestine Solidarity Campaign)

* Il Kimberley Process  è un accordo di certificazione volto a garantire che i profitti ricavati dal commercio di diamanti grezzi non vengano usati per finanziare guerre: il diamante è “tracciato” dalla miniera fino alla gioielleria, in modo da limitare e smascherare l’afflusso di diamanti "dei conflitti" sul mercato mondiale. L'accordo, firmato nel 2002, è stato messo a punto e approvato dai governi di numerosi paesi, in accordo con  multinazionali che commerciano in diamanti come la De Beers.

Sui diamanti insanguinati di Israele consultare:

http://bit.ly/HoC6SJ

http://www.diamonds.net/FairTrade/Article.aspx?ArticleID=39538

http://electronicintifada.net/content/israels-blood-diamonds/8754

http://electronicintifada.net/content/diamond-industrys-double-standard-israel/10102

http://dl.dropbox.com/u/8654956/Israeli%20diamond%20exports%202005-2010.jpg

https://www.facebook.com/Israelblooddiamonds

Sul meeting del WDC:
http://meeting2012.worlddiamondcouncil.org/


Fonte:  Forum Palestina

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