L’elite globale nasconde 18 trilioni di dollari nelle banche offshore

mag 16, 2014 0 comments

Di  Patrizia Cabras e Sergio Coco
Il fatto che Mitt Romney , allora in corsa per le presidenziali USA ,abbia milioni di dollari parcheggiati alle Isole Cayman ha riempito i titoli di tutto il mondo. Ma se passiamo alle banche offshore, i milioni di Romney sono spiccioli. La verità è che l’elite globale sta nascondendo nelle banche offshore una quantità didenaro che è semplicemente inimmaginabile. Stando ad una indagine sconcertante condotta dall’IMF (Fondo Monetario Internazionale), l’elite globale nasconde nelle banche offshore la somma di 18 trilioni di dollari.Tale cifra non tiene in conto dei soldi depositati in Svizzera; anche queste sono cifre incredibili. Per darvi un’idea, tenete a mente che il PIL USA nel 2010 è stato di soli 14,5 trilioni di dollari. Dunque, perchè l’elite globale si prende la briga di nascondere i soldi nelle banche offshore?
Due sono le ragioni essenziali: la prima è la privacy, la seconda la bassa tassazione.
La privacy è un tema veramente importante per quelli che sono coinvolti in operazioni illegali, tipo il traffico di droga; ma la ragione principale per la quale le persone spostano i loro soldi nelle banche offshore, è per evitare le tasse. Alcuni aprono conti in nazioni estere perché vogliono legalmente ridurre al minimo le proprie tasse, altri invece li aprono perché vogliono evaderle illegalmente. Sareste veramente sorpresi dallo scoprire quello che grosse aziende e singoli privati fanno per evitare di pagare le tasse. Sfortunatamente, la grande maggioranza di noi non ha le cifre, o le conoscenze, necessarie per giocare a questo gioco, così siamo tassati fino alla disperazione.
Dunque, perché le chiamano banche offshore (letteralmente fuori costa, ndt)?
Il termine ha origine con riferimento alle banche delle Isole del Canale (della Manica) che si trovano fuori dalle coste inglesi; ed infatti la maggior parte delle banche offshore , sono tuttora collocate sulle isole. Le Bermuda, le Bahamas, le Isole Cayman e l’Isola di Man ne sono esempi. Altre località con banche offhsore quali il Principato di Monaco non sono minimamente fuori dalle coste, ma il termine è ugualmente valido.
È tradizione che queste centri di banche offshore siano molto attraenti sia per i criminali che per l’elite globale (dov’è la differenza? Ndt) perché non diranno a nessuno ,governi inclusi , a chi appartiene tutto il denaro lì parcheggiato
Alcuni governi, in particolare quello USA , stanno cercando di cambiare le cose, ma di sicuro la fine del sistema condotto dalle banche offshore non la vedremo presto. La quantità di denaro che transita per queste banche è assolutamente incredibile. È stato calcolato che l’80% di tutte le transazioni del sistema bancario internazionale abbia luogo tramite queste banche offshore. Circa 1,4 trilioni di dollari sono parcheggiati nelle banche offshore nelle sole Isole Cayman.
In un articolo del Guardian, di qualche anno fa, si è stimato che un terzo della ricchezza dell’intero pianeta sia depositata in banche offshore, altri ritengono che un quantitativo pari alla metà di tutto il capitale mondiale passi, in un modo o nell’altro, proprio qui.
Ovviamente, tutto questo evitare le tassazioni significa che i governi del mondo stanno perdendo una montagna di denaro.
Si calcola che il governo USA perda 100 miliardi di dollari l’anno a causa di queste banche offshore. Altri collocano la cifra molto più in alto. Evitare le tasse è un gioco nel quale l’elite globale è maestra: il loro gioco e’ completamente diverso da quello che tu ed io potremmo giocare . Loro non stanno lì fermi, seduti, a farsi spennare dalle tasse. Loro, invece, pagano i migliori esperti finanziari ed usano qualsiasi trucco contabile per potersi tenere in tasca quanti più soldi possibile.
Ai giorni nostri, avvantaggiarsi dei paradisi fiscali offshore non è poi così complicata da farsi.
Uno scenario plausibile è il seguente: affido un mandato ad un consulente. Questi, nel fare il suo lavoro, mi chiama e mi dice che se io firmo una serie di documenti e faccio transitare i miei soldi attraverso una piccola isola dei Caraibi, posso conservare una fetta più grossa dei miei guadagni e pagare meno tasse. Potrei aver guadagnato i miei soldi in America, ma legalmente posso affermare che. di fatto, sono stati guadagnati in un paradiso fiscale.
È legale, e forse parecchi di noi dovrebbero prenderlo in considerazione ma ahimè’ come ci riducono i nostri governi sara’ sempre un operazione finanziaria riservata solo a pochi ,quindi d’élite.
Dopo tutto, se giochini del genere funzionano con Mitt Romney, perché non dovrebbero funzionare con noi ? L’unico problema sarebbero i soldi. Durante una pausa della campagna elettorale, Romney riferì’ quanto segue…
«Posso garantire che seguo le leggi fiscali».
Io gli credo fermamente: ma è quello che poi aggiunge che mi fa riflettere…
«E se c’è una possibilità di risparmiare sulle tasse, io, come chiunque altro nel nostro Paese, cerco di approfittarne».
Ed io gli credo fermamente anche in questo caso.
La ABC News inseguito rivelo’ che la Bain Capital ha costituito nelle Isole Cayman, 138 differenti fondi offshore. È una cosa che deve funzionare piuttosto bene se devi ripeterla 138 volte. Ma la Bain Capital è impegnata altrettanto intensamente anche in altri centri con banche offshore.
Una fra le più importanti scatole vuote costituita dalla Bain Capital ai Caraibi, si chiamava Sankaty High Yield Asset Investors Ltd: non aveva nessun ufficio alle Bermuda, neppure aveva lì del personale; però, ha aiutato i clienti della Bain Capital a risparmiare una bella montagna di tasse.

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