Arriva anche la tassa per i viaggiatori

mar 25, 2015 0 comments
Arriva una nuova tassa locale. A pagarla saranno tutti coloro che partiranno con nave o aereo dalle principali città italiane. La tassa servirà per coprire le spese ed i debiti che le nuove città metropolitane hanno ereditato dalle province di cui hanno già preso il posto.
La tassa – proposta per la prima volta a febbraio dall’Anci – verrà presto messa nero su bianco. L’Associazione dei Comuni, inoltre, ha inserito nel decreto una norma che permetterà di far entrare in vigore da subito la tassa senza dover aspettare un successivo provvedimento attuativo.
Il nuovo tributo non potrà superare i 2 euro a persona, che andranno direttamente alle città metropolitane. Per quanto riguarda i passeggeri degli aerei, i 2 euro saranno sommati ai diritti d’imbarco e riscossi direttamente dai gestori dei servizi aeroportuali. Per quelli della navi, invece, il tributo sarà proposto sotto forma di un’imposta di sbarco che riscuoteranno le compagnie di navigazione. Teniamo a precisare però che questa non sarà dovuta dai residenti, dai lavoratori e dai pendolari.
I due tributi saranno applicati anche dalle città metropolitane istituite con legge regionale nelle regioni a statuto speciale. Ciò vuol dire che, oltre a Roma, Napoli, Milano, Torino, Bari, Firenze, Bologna, Genova, Venezia e Reggio Calabria, la tassa sarà applicata anche a chi partirà dai porti o dagli aeroporti di Cagliari, Messina, Palermo e Catania.
A parte questo nuovo tributo, il decreto legge presentato dall’Anci propone molte altre misure di finanza locale. In primis parliamo dell’anticipazione del Fondo di solidarietà che dovrebbe contribuire con un acconto dell’8% delle risorse destinate a ciascun comune. Gli enti aspettano poi il ripristino del fondo straordinario da 625 milioni per la Tasi. Questo consentirà a 1800 comuni di evitare il dissesto finanziario. Infine, l’Associazione guidata da Piero Fassino chiede lo sblocco dei concorsi per assicurare la “continuità assicurativa e l’erogazione dei servizi fondamentali”.
Previsto nel decreto sarà anche il restyling degli obiettivi del patto di stabilità: dunque la revisione delle sanzioni per il non raggiungimento degli obiettivi. Lo scostamento consentito varierà dal 10 al 20%.

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