La fisica prepara il terreno agli eredi dell’acceleratore Lhc: 450 esperti riuniti a Roma

apr 15, 2016 0 comments

Di Peppe Caridi
Il più grande acceleratore del mondo, Lhc, è pronto ad affrontare una delle pagine più straordinarie della fisica e ha davanti a sé quasi 20 anni di scoperte, eppure è già ora di pensare al suo successore.

 Per questo sono riuniti a Roma fino a domani 450 fisici di tutto il mondo per condividere e confrontare idee, dati e conoscenze. Non c’è da stupirsi, ha osservato il presidente dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Fernando Ferroni: anche quando al Cern aveva cominciato a funzionare il predecessore dell’Lhc, il Lep (Large Electron Positron) già si gettavano le basi per realizzare quello che 15 anni dopo sarebbe diventato il più grande acceleratore del mondo. “Oggi stiamo pensando a quello che potremmo fare quando Lhc avrà finito la sua vita scientifica, fra il 2035 e il 2037“.
acceleratore LhcNell’incontro di Roma si discute del Future Circular Collider (Fcc), ma non è l’unico progetto sul tappeto. In Giappone, per esempio, si pensa a un acceleratore lineare e anche la Cina fa sentire la sua presenza. Per la direttrice del Cern, Fabiola Gianotti, “è bellissimo vedere questi grande interesse da parte di tutti. Stiamo discutendo e un po’ di rivalità nel mondo della ricerca è sempre utile perché ci spinge a fare sempre meglio“. Uno dei desideri di Fabiola Gianottiè “poter dare un contributo al futuro di questa disciplina, per capire quale direzione prendere nel futuro”. Questo è particolarmente importante, ha rilevato Ferroni, perché “la fisica ha bisogno di una visione a lungo termine e di una lunga programmazione: fin da adesso dobbiamo sapere che cosa ci sarà fra 20 anni“. Gli elementi per prendere una decisione, comunque, ci saranno soltanto fra il 2019 e il 2020, quando Lhc avrà preso abbastanza dati da indicare una strada precisa, che permetta di orientare le scelte future. Parallelamente sul fronte della tecnologia si metteranno sul tappeto i progressi fatti, in primo luogo quelli relativi alle ricerche sui magneti superconduttori. Uno dei grandi salti attesi, ha detto ancora Ferroni, potrà riguardare la superconduttività ad alta temperatura.

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