George Soros: "Immigrati, l'Europa non dia lezioni all'Italia o Lega e M5s stravinceranno"

giu 3, 2018 0 comments
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"Storicamente l'Italia è stata molto aperta non solo ai rifugiati politici, ma anche agli immigrati economici. Ciò è cambiato solo quando la Francia e l'Austria hanno sigillato i confini e Matteo Salvini si è costruito la vittoria incitando il pubblico contro gli stranieri. In realtà, i migranti impongono un onere finanziario solo finché non sono integrati. A lungo andare contribuiscono al Paese per molto più del costo iniziale di integrarli». A sostenerlo è George Soros, il finanziere americano, di origine ungherese, che mira alla "società aperta", un mondo in cui, cancellate le frontiere, non vi sia più ostacolo allo spostamento di persone e merci sotto il potere della grande finanza. In un intervento sul Corriere della Sera, si intromette nella politica del nostro Paese. "La Ue - spiega - non ha una politica migratoria comune. Ogni Stato ha la propria, spesso in conflitto con quelle degli altri. Ma la Ue ha le stesse regole, soprattutto il cosiddetto Regolamento di Dublino 3, che si applica a tutti i Paesi e sancisce che la responsabilità per i migranti sia del primo Paese nel quale approdano. Ciò ha sull'Italia un impatto fuori proporzioni a causa di un'altra norma, secondo la quale le navi che salvino i migranti in mare debbano portarli nel porto sicuro più vicino".

E avverte in chiave anti Lega e anti M5s: "In Europa c'è una tendenza a sfruttare l'occasione per impartire una lezione all'Italia. È un'attitudine espressa di recente da Günther Oettinger, il commissario Ue al bilancio. Ho speranza che la Commissione modificherà queste prime, frettolose impressioni quando si renderà conto delle conseguenze. Se la Ue adotta questa linea si scava la fossa da sola, provocando una reazione negativa da parte dell’ elettorato italiano, che a quel punto rieleggerebbe Lega e M5S con una maggioranza ancora più ampia".
Parlando del governo giallo-verde Soros sottolinea che "i due partner hanno elettorati diversi e diverse esigenze dal bilancio pubblico, quindi faticheranno a mettersi d’ accordo su di esso. Quello che proporranno verosimilmente supererà i limiti imposti dagli accordi in vigore e ciò potrebbe portare a una nuova crisi politica. Il governo potrebbe cadere, innescando un ritorno a elezioni alla fine di quest’ anno o all’ inizio del prossimo. A quel punto la situazione sarà molto diversa: fra le due tornate elettorali in carica ci sarà stato un governo dei 5 Stelle e della Lega". E secondo il finanziere "invece di cercare di impartire lezioni, la Ue dovrebbe chiedersi che cosa ha da imparare da questo rimescolamento in Italia"

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