Creato il primo batterio con genoma interamente riscritto

mag 23, 2019 0 comments

Di Juanne Pili

Cominciamo subito chiarendo che nessuno ha creato – dal nulla – un essere vivente sintetico. Quel che invece è avvenuto – senza sminuirne affatto l’importanza dell’esperimento – è che per la prima volta è stato «radicalmente alterato» il genoma di un batterio, come spiega il Guardian che ha annunciato la scoperta il 15 maggio scorso.
Non è la prima volta che viene sperimentato questo processo, come quando venne realizzato il Syn 3.0 nel 2016 dal team dello scienziato che riuscì per primo a mappare il genoma umano, Craig Venter. Annunci sulla creazione di vita sintetica dal nulla erano stati lanciati anche quando lo stesso Venter pubblicò sei anni prima uno studio riguardante la sintesi del singolo genoma di un batterio, il Mycoplasma mycoides

Non è stata creata una forma di vita dal nulla

Nel recente caso i ricercatori del Medical Research Council Laboratory of Molecular Biology hanno interamente riscritto il genoma del batterio Escherichia coli, come suggerisce già il titolo della ricerca pubblicata su Nature: «Total synthesis of Escherichia coli with a recoded genome». Ad oggi nessuno ha creato una forma di vita da zero.
Lo scopo della ricerca del resto non è quello di creare vita sintetica ma ingegnerizzare dei batteri a scopo medico, come fossero una sorta di microscopici «robot» biologici, o meglio «viventi». Il nuovo batterio è stato così battezzato Syn61

Come è stato editato il genoma

Si tratta di un passo avanti molto importante, perché come spiega lo stesso Jason Chin che ha capitanato il team di ricerca, «non era completamente chiaro se fosse possibile realizzare un genoma così grande e se fosse possibile cambiarlo così tanto». Oltre a questo il genoma del batterio è stato riscritto rimuovendone alcune parti dette «codoni».  
Il Dna ha un alfabeto di quattro «lettere» (A, T, C, G), i codoni sono «parole» di tre lettere che compongono assieme tutto il genoma. Altri sono stati sostituiti con dei «sinonimi»: ad esempio ogni volta che i ricercatori incontravano il codone «TCG» codificante dell’amminoacido «serina», lo rimuovevano mettendo al suo posto «AGC», che svolge lo stesso compito.

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