1. Come sei entrata in contatto con Bruno Martino? Ti ricordi ancora qual è stato il primo suo brano che hai ascoltato e cosa hai pensato?
Il primo brano che ho ascoltato è proprio “Estate” perché appartiene alla tradizione jazzistica. Ho subito pensato a che capolavoro fosse…
2. Perché hai pensato che Estate fosse il brano più rappresentativo del tuo album di cover in uscita il 29 gennaio?
Questo brano nasce in un estate del 2014, quando frequentavo l’ultimo anno del Berkley College of Music di Boston.
Stavo lavorando ad un arrangiamento cercando di mischiare diverse tecniche di ri-armonizzazione e composizione moderne. Una notte ho registrato insieme ai miei compagni di corso quel videoclip e si è trasformato subito in un successo in quanto ho vinto il Made In Jazz in New York.
Successivamente, una volta tornata in Italia, ho deciso di lavorare su brani italiani con le stesse tecniche di arrangiamento. Da qui nasce l’album “Estate”, non ho potuto intitolarlo diversamente viste le sue origini.
3. Dopo No More Pain, un disco completamente di inediti, un nuovo disco di cover. Come mai?
Non mi piace definirlo esattamente disco di cover perché penso sia qualcosa di più. Questo album è nato da tanta sperimentazione in tutti i sensi, partendo da sperimentazioni a livello armonico estreme, ritmiche e compositive. Ho cercato di rimanere fedele a melodie e testi ma ho completamente stravolto ogni altra componente musicale dando vita a questi arrangiamenti che sento davvero miei. Ho anche voluto omaggiare la nostra tradizione perché abbiamo alcuni brani davvero meravigliosi.
4. Leggiamo che la tua versione di Estate ha già ricevuto diversi riconoscimenti… Com’è andata?
Dopo aver registrato questo videoclip ho deciso di mandarlo ad una competizione internazionale, Il Made in Jazz in New York.
Quando ho ricevuto la chiamata da Joe Lovano comunicandomi la vittoria non ci potevo credere. Non avrei mai pensato di vincere una competizione di quel livello. La cosa più emozionante è stato suonare con certi giganti del Jazz nella cerimonia di consegna premi al Tribeca Art performing Center di Manhattan.
5. Siamo nuovi di New York, dove ci porti?
Ho vissuto in quella meravigliosa città due anni. Sicuramente i
Più duri della mia vita. Vi porto in uno dei miei jazz clubs preferiti, Smalls dove si suona ogni sera dopo mezzanotte.
6. Com’è stata la tua ultima estate?
Molto bella grazie, nonostante il periodo di poca musica sono riuscita a fare un meraviglioso viaggio di nozze, ovviamente modificato vista la pandemia ma mi sono buttata lo stesso senza rimandare.
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