Lo sciopero della fame di di un anarchico insurrezionalista, Alfredo Cospito, contro il 41-bis e l’ergastolo ostativo

ott 28, 2022 0 comments


Alfredo Cospito, un anarchico insurrezionalista condannato per reati di terrorismo, ha iniziato uno sciopero della fame nel carcere di Sassari contro il regime di detenzione 41-bis a cui è sottoposto, e contro la prospettiva di essere condannato all’ergastolo ostativo. Cospito, che era già detenuto per il ferimento di un dirigente dell’Ansaldo a Genova, fu condannato in primo e secondo grado per un attentato con due bombe alla caserma dei carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, avvenuto nel 2006 e che non causò morti né feriti. La Corte di Cassazione ha stabilito a maggio che il reato per cui doveva essere giudicato non era strage comune ma strage politica (il reato di tentata strage non esiste) e ha quindi indicato che la pena venga rivalutata.

Cospito era stato condannato in primo e secondo grado a 20 anni di carcere ma con la ridefinizione del reato contestato e il ricalcolo della pena sarà presumibilmente condannato all’ergastolo che, dato il reato, potrebbe diventare ostativo. È una pena senza fine prevista nell’ordinamento penitenziario italiano che “osta” a qualsiasi sua modificazione e che non può essere né abbreviata né convertita in pene alternative, a meno che la persona detenuta decida di collaborare con la giustizia.

L’articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario regola il cosiddetto “carcere duro” previsto per una serie di reati gravi – principalmente di mafia o terrorismo – prevedendo un rigido isolamento in prigione e una limitazione dei colloqui con i familiari. Il 41-bis è da tempo al centro di discussioni e dibattiti: chi ne chiede l’abolizione lo considera uno strumento anticostituzionale, in special modo se applicato a detenuti non condannati in via definitiva, e contrario alla finalità rieducativa della pena. Dall’altra parte c’è chi invece sostiene che il 41-bis, inserito nell’ordinamento dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio a Palermo del 1992, sia ancora uno strumento estremamente valido per contrastare le organizzazioni mafioCospito è stato riconosciuto colpevole di far parte della Fai-Fri, Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale, da non confondere con la Federazione anarchica italiana: entrambe hanno la stessa sigla, Fai, ma mentre la Federazione anarchica italiana condanna la violenza indiscriminata come metodo di lotta, la Federazione anarchica informale invoca la lotta armata contro lo Stato, il capitale e contro il marxismo che viene considerato propugnatore di autoritarismo oppressivo. La Fai a cui aderisce Cospito è composta da cellule in vari paesi e si definisce informale perché non avrebbe struttura gerarchica o associativa.se e terroristiche.

FONTE E ARTICOLO COMPLETO: https://www.ilpost.it/2022/10/25/alfredo-cospito-sciopero-fame/

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