Libertà digitale, perchè da qui al 2035 potremmo essere una rana bollita

set 4, 2023 0 comments


Di Gianluca Riccio

Nei primi, ruggenti anni di internet, le possibilità sembravano inesauribili, quasi come se navigassimo in acque libere e sconfinate. Ma, come un'anfora che perde lentamente il suo prezioso contenuto goccia dopo goccia, abbiamo iniziato a vedere le nostre libertà digitali evaporare. Questa non è la storia di un cambiamento repentino, ma di una lenta e subdola erosione. Su questo tema stiamo finendo come la rana bollita.

Grandi aziende tecnologiche e poteri governativi hanno iniziato a disegnare il confine del nostro spazio digitale, spesso con la necessità (o sotto il pretesto) della sicurezza e della protezione dei dati. Ma a quale prezzo? Immergiamoci in questa cronologia per scoprire come siamo arrivati a questo punto cruciale, e facciamo qualche ipotesi per i prossimi anni.

Saremo una rana bollita in termini di libertà digitale? Roadmap: l'inizio di una tendenza

Nel 2011Microsoft ha introdotto l'uso di Secure Boot per Windows, un sistema progettato per garantire che il software avviato dal PC sia affidabile. Questo potrebbe sembrare un passo positivo per la sicurezza, ma ha anche in qualche modo limitato la libertà di installare sistemi operativi alternativi (seppure lasciando la possibilità di disattivarlo da parte dell'utente, e raramente un utente che non sa come entrare nel BIOS è in grado di installare un sistema operativo).

Rana bollita libertà digitale
Satya Nadella, AD Microsoft dal 2014

Quando la sicurezza diventa restrizione

Nel 2017, due eventi significativi hanno segnato un ulteriore passo indietro per le libertà digitali. Microsoft ha rilasciato Windows 10 S, una versione limitata di Windows che permette l'installazione di app di terze parti solo dallo Store Microsoft. Dallo stesso anno, il DRM Widevine di Chrome non può più essere disabilitato, limitando ulteriormente le scelte degli utenti (secondo una pagina del sito ufficiale Google Chrome Help è possibile bloccarlo per alcuni o tutti i siti).

L'ascesa delle restrizioni

Il 2020 ha visto Apple imporre su MacOS un processo che verifica l'origine e l'integrità delle app. Google, d'altra parte, ha introdotto su Android dei controlli di integrità basati sull'hardware, rendendo difficile l'uso di ROM alternative.

Tim Cook, Apple

La crescente influenza governativa e l'accelerazione verso la rana bollita

Nel 2021, il Parlamento del Regno Unito ha proposto l'Online Safety Bill, che avrebbe imposto la filtrazione dei contenuti su qualsiasi "servizio utente-utente". È solo un esempio di come i governi stiano cercando di esercitare un maggiore controllo sul contenuto online.

Nel 2023, la Francia propone il disegno di legge SREN, che obbligherebbe i browser a imporre una blocklist fornita dal governo.

Quante di queste notizie avete visto affrontate in modo chiaro e semplice per tutti? Tutto procede con lenta inesorabilità.

Rana bollita libertà digitale
Sundar Pichai, AD Google / Alphabet

Speculazioni sul futuro

Da qui al futuro, le ipotesi sono inquietanti.

Nel 2024, Youtube, Gmail, Spotify, banche e alcuni altri importanti siti Web iniziano a utilizzare l'API WEI di Google per il punteggio della reputazione interna degli utenti, costringendo i browser non conformi a più captcha. Lo scopo di WEI è (principalmente, almeno) statistico, leggesi: far sapere a chi compra pubblicità quante visualizzazioni in percentuale non devono pagare perché provenienti da browser non usati da "persone vere" (scraping ecc…).

Nel 2025Google potrebbe rimuovere la possibilità di installare app Android al di fuori del Play Store, citando preoccupazioni di sicurezza (dal 2024 entrerà in vigore il Digital Markets Act proprio per evitare questo, nell'EEA). Nel 2030, potremmo vedere Chrome fornire elenchi di blocco dei siti web forniti dal governo locale dell'utente. E nel 2035, le app di messaggistica potrebbero essere considerate "applicazioni critiche" che devono ricevere l'approvazione del governo prima della pubblicazione.

Tutte speculazioni, si intende. Distopie, forse. Ma data la traiettoria fino ad oggi, quanto ci allontaneremo dal vero? È essenziale chiederci: quanto costano la sicurezza e la libertà? Possono coesistere in armonia, o siamo destinati a sacrificare l'una per l'altra? Queste sono domande che tutti noi, come cittadini, dobbiamo porci.

È inevitabile, saremo una rana bollita?

La storia ci ha mostrato che le libertà, una volta perse, sono difficili da recuperare.

Possiamo però ancora sperare in un futuro in cui le libertà digitali sono rispettate e protette. La chiave sta nell'educazione, nella consapevolezza e nell'azione collettiva. Insieme, possiamo plasmare il futuro del digitale in un modo che rispetti sia la sicurezza che la libertà.

Con la giusta dose di consapevolezza, passione e azione, possiamo garantire che le nostre libertà digitali siano protette per le generazioni future.

E voi, cari lettori, siete pronti a fare la vostra parte, o l'acqua di questa pentola vi sembra ancora tiepida?

FONTE: https://www.futuroprossimo.it/2023/09/liberta-digitale-perche-da-qui-al-2035-potremmo-essere-una-rana-bollita/

Commenti

Related Posts

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Search

tags

Modulo di contatto