Spotify si “arrende” all’AI: ora si può creare una playlist da un prompt

apr 10, 2024 0 comments


Di Gianluca Riccio*

La musica è emozione, è personalità, è un riflesso di ciò che siamo e di ciò che vogliamo essere. E ora, grazie all’intelligenza artificiale, possiamo avere una colonna sonora cucita su misura per ogni momento della nostra vita. Spotify, il gigante dello streaming musicale, sta infatti lanciando una nuova funzione che permette di generare playlist personalizzate a partire da semplici prompt testuali.

“Spotify! Creami una playlist che mi faccia tornare la fiducia nel genere umano”. O, che so, “Spotify! Creami una playlist di brani strappalacrime ma con un’atmosfera giapponese”, e così via. Basta chiedere e l’AI di Spotify penserà a tutto il resto. Preparatevi a un’esperienza musicale come non l’avete mai vissuta prima.

Playlist

Dall’AI DJ alle playlist personalizzate

Spotify aveva già trovato il successo con la sua popolare funzione AI DJ e ora il servizio di streaming musicale sta portando l’AI nella creazione di playlist. L’azienda ha appena introdotto le playlist AI in versione beta.

La funzione sarà inizialmente disponibile per gli utenti su dispositivi Android e iOS nel Regno Unito e in Australia e sarà perfezionata nei prossimi mesi.

Oltre alle richieste di creazione di playlist più standard, come quelle basate su genere o periodo di tempo, l’uso dell’AI da parte di Spotify significa che le persone potrebbero richiedere una più ampia varietà di playlist personalizzate, come “canzoni per fare le fusa al mio gatto” o “ritmi per combattere un’apocalisse zombie”, suggerisce Spotify.

Un mondo di possibilità creative

I prompt possono fare riferimento a tutti i tipi di cose, come luoghi, animali, attività, personaggi di film, colori o emoji. L’azienda osserva che le migliori playlist vengono generate utilizzando prompt che contengono una combinazione di generi, stati d’animo, artisti e decenni.

Spotify sfrutta anche la sua comprensione dei gusti degli utenti per personalizzare le playlist che crea con questa funzione. Dopo aver generato la playlist, gli utenti possono utilizzare l’AI per rivedere e perfezionare il risultato finale emettendo comandi come “meno vivace” o “più pop”, per esempio. Gli utenti possono anche scorrere verso sinistra su qualsiasi brano per rimuoverlo dalla playlist.

La tecnologia dietro le quinte

In termini di tecnologia, Spotify afferma di utilizzare modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) per comprendere l’intento dell’utente. Quindi, Spotify utilizza la sua tecnologia di personalizzazione (le informazioni che ha sulla cronologia e le preferenze dell’ascoltatore) per svolgere al meglio il suo compito.

L’anno scorso, Spotify ha dichiarato di star investendo nella ricerca interna per comprendere meglio gli ultimi sviluppi dell’AI e dei grandi modelli di linguaggio. Il CEO Daniel Ek ha anche accennato agli investitori altri modi in cui Spotify potrebbe sfruttare l’AI, tra cui riassumere i podcast, creare annunci audio generati all’intelligenza artificiale e altro ancora.

Playlist AI, un’esperienza musicale su misura

L’introduzione delle playlist AI rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui la musica diventa sempre più personalizzata e tagliata su misura per ogni ascoltatore. Grazie alla potenza dell’intelligenza artificiale, Spotify può ora offrire un’esperienza unica a ciascun utente, creando scalette che riflettono perfettamente i loro gusti, i loro umori e le loro esigenze del momento.

Le playlist AI sono solo l’ultimo esempio di come l’intelligenza artificiale stia trasformando il modo in cui consumiamo e interagiamo con la musica. Da strumenti di raccomandazione sempre più sofisticati a esperienze d’ascolto immersive e interattive, l’AI sta aprendo un mondo di possibilità creative e personali per gli amanti della musica di tutto il mondo.

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