Gli anglo-francesi puntano sul nucleare

apr 14, 2012 1 comments
Di Andrea Perrone
Quattro Stati membri dell’Unione europea – Francia, Gran Bretagna, Polonia e Repubblica ceca – chiedono che l’Ue sovvenzioni l’energia nucleare come fa per l’eolico e il solare. A tale scopo i quattro Stati Ue hanno inviato un documento riservato alle autorità europee in preparazione di un incontro informale tra i ministri dell’Energia dell’Ue previsto in Danimarca dal 18 al 20 aprile.
Francia, Gran Bretagna, Polonia e Repubblica ceca chiedono sostanzialmente che quella atomica venga considerata dall’Ue come un’energia pulita che non emette gas serra. Questo avrebbe come conseguenza l’erogazione di sovvenzioni per il nucleare, in netto contrasto con le scelte antinucleariste prese dalla Germania. Londra, Parigi, Varsavia e Praga hanno dunque deciso di ignorare del tutto la svolta tedesca, cioè l’addio accelerato all’atomo e la chiusura a tappe forzate dei reattori ancora in funzione in Germania. La decisione tedesco fu presa dal governo del cancelliere Angela Merkel, in base a considerazioni di natura elettorale prese dopo la catastrofe atomica di Fukushima, in Giappone. I quattro Stati Ue hanno scelto di usare come e più di prima l’energia nucleare per i propri bisogni energetici, e per questo si sono rivolti all’esecutivo comunitario e ai commissari Ue per l’Economia e l’Energia per rendere possibili sovvenzioni pubbliche europee all’atomo civile, così come alle energie pulite rinnovabili. Sostanzialmente britannici, francesi, polacchi e cechi chiedono all’Unione europea di favorire l’uso a fini civili dell’energia atomica mettendolo sullo stesso piano degli impianti fotovoltaici od eolici, cioè come produzione d’energia a bassa emissione di CO2. pozione questa espressa dalle quattro nazioni europee in base alla decisione già presa dall’Ue di convertire entro il 2050 la produzione energetica in tutti i 27 Stati membri dell’Ue con priorità assoluta a una produzione di energia a basse emissioni. L’obiettivo deve e può essere conseguito soltanto con una strategia neutrale di fronte alle diverse tecnologie che rendono possibile la riduzione di emissioni.
Dal canto suo il commissario Ue all’Energia, Günther Oettinger ha annunciato in un'intervista al quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung di essere “pronto a discutere le varie opzioni”. Il titolare dell’Energia dovrebbe perciò ascoltare le posiziono di tutti i singoli Stati membri e del Consiglio europeo, nonché degli eventuali altri suggerimenti, tra cui lo sviluppo delle energie rinnovabili, da qui al mese di giugno. Alla fine di giugno infatti i capi di Stato e di governo Ue dovranno decidere al vertice di Bruxelles l’avvio di nuove misure riguardanti le fonti energetiche. Da Berlino intanto il governo federale afferma di non aver ancora deciso se votare a favore o contro la parità di trattamento tra le energie rinnovabili e il nucleare. Dal canto suo il ministro dell’Economia tedesca Philipp Rösler (FDP) e il suo collega all’Ambiente Norbert Röttgen (CDU) non hanno voluto commentare la notizia. Dai quattro Paesi europei promotori dell’iniziativa a favore del nucleare però proseguono le manovre per implementare l’energia atomica. Il Regno Unito è sempre più intenzionato costruire 4 nuove centrali atomiche, ma aspetta investitori privati, dopo che i colossi tedeschi Eon e Rwe si sono detti contrari. Mentre la Francia porta avanti la modernizzazione del suo arsenale di reattori civili e punta anche a esportarne in tutto il mondo, cominciando da Cina e India. E allo stesso tempo la Polonia ha predisposto la costruzione della sua prima centrale atomica sul Baltico, non lontano dal confine tedesco, per ridurre la sua dipendenza dal carbone, da gas e petrolio di produzione russa.

Da Rinascita

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