Di Miguel Martinez
Come avrete visto, alcuni magistrati accusano la Lega Nord di aver incassato tangenti dalla Finmeccanica per la vendita di elicotteri militari all’India.
L’accusa in realtร pare estendersi anche ad altri partiti, ma in questi giorni va di moda la Lega.
Lega e Finmeccanica ovviamente smentiscono.
Come al solito, tutti stanno a guardare la presunta irregolaritร e non la natura mostruosa della regolaritร .
Infatti, il vero scandalo non sarebbe un’eventuale tangente, ma l’esistenza della Finmeccanica.
Cioรจ di un’azienda, al 30% a
partecipazione del Ministero del Tesoro, che si occupa ormai quasi
esclusivamente – da quando il settore trasporti รจ stato accantonato – di
tutto ciรฒ che puรฒ servire per sopprimere vite umane
in tutto il mondo. Se mi dite come farlo senza finire in galera, sarei
felice anch’io di alleggerire la Finmeccanica dei suoi guadagni, magari
distribuendo il ricavato alle famiglie in tutto il mondo che hanno
subito lutti e mutilazioni grazie al Made in Italy.
Comunque, l’episodio ci aiuta a capire esattamente come funziona un partito politico.
Un partito politico, qualunque partito politico, ai tempi nostri, รจ un’impresa che si deve rivolgere contemporaneamente a due mercati diversi.
Da una parte, l’impresa-partito deve avere un logo facile da ricordare, che faccia appello a una specifica nicchia del mercato elettorale.
Questi voti servono per ottenere potere politico, che poi puรฒ essere rivenduto in varia maniera sul mercato nazionale e globale.
Ne consegue che un partito deve differenziarsi moltissimo nelle chiacchiere e il meno possibile nei fatti.
La Lega Nord ha gestito la parte delle chiacchiere in modo geniale.
La Lega ha fatto esattamente come fa la Benetton,
ma con infinitamente meno mezzi. Entrambi lanciano un’immagine o una
battuta, che suscita abbastanza scandalo da eccitare gli avversari, i
quali fanno il resto.
Perรฒ alla fine, la Benetton non รจ il Papa che bacia l’imam di al-Azhar o simili amenitร . La Benetton, nei fatti, รจ stoffa. Che deve essere distribuita come qualunque altra stoffa e serve agli stessi scopi.
Allo stesso modo, la Lega Nord non รจ chiacchiere sui Calci in Culo ai Musulmani o simili amenitร . La Lega Nord sono le leggi che fa, le scelte che opera nei consigli di amministrazione delle societร a partecipazione statale e cosรฌ via.
Prendiamo l’aspetto pubblicitariamente piรน controverso della Lega – il rapporto con l’immigrazione.
Inveire contro gli immigrati รจ un ottimo sistema per ottenere voti,
anche perchรฉ nessun altro partito oserร occupare con tanta
determinazione quella particolare nicchia.
Ogni invettiva contro gli immigrati รจ certo che verrร riecheggiata con scandalo dagli avversari, e questo permette di raddoppiare la visibilitร e i voti.
Ma le tremende e tragiche migrazioni umane dei nostri tempi sono un dispositivo preciso, che hanno (almeno) tre aspetti.
Uno, la concorrenza dei migranti serve a disarmare i lavoratori autoctoni.Due, i migranti stessi devono vivere sotto il bastone della precarietร e della paura dell’espulsione.
Tre, i migranti devono essere
anche attirati dalla carota della possibilitร di diventare umani quanto
gli autoctoni, se si Comportano Bene.
Questi tre elementi, variamente dosati, innescano un gioco complesso su cui la cosiddetta “politica” influisce poco o nulla.
Perciรฒ, nelle cose che contano – dall’immigrazione all’immissione della Finmeccanica nel mercato indiano – non puรฒ esistere differenza sostanziale tra la Lega Nord e il Partito Democratico, ad esempio.
Questo a prescindere del tutto dalle
intenzioni di partenza, perchรฉ la spietata legge del mondo in cui
viviamo stabilisce che gli attori politici o implementano ciรฒ che si
chiede loro, oppure perdono le elezioni e quindi il potere politico.
Se si capisce questo, si capisce anche
l’assurditร di certe lamentele. Dall’elettore del PD che si sente
tradito perchรฉ il suo partito appoggia i bombardamenti in Afghanistan,
all’elettore leghista che si sente tradito perchรฉ Bossi mette la sua
firma a una delle piรน massicce (semi)legalizzazioni di immigrati della
storia italiana.
I vertici non tradiscono; o meglio, se non tradissero, non sarebbero ai vertici.
A proposito, il sito ecologista francese Reporterre rivela un interessante documento riservato di Cheuvreux, societร finanziaria della banca Crรฉdit Agricole,[1] che spiega ai propri lettori/investitori cosa succederร se Franรงois Hollande diventerร presidente della Francia.
In sintesi, o Hollande farร volontariamente ciรฒ che “i mercati” vogliono, oppure i mercati glielo faranno fare lo stesso:
“Di conseguenza,
nello scenario peggiore (ma non piรน probabile), il mercato lo
costringerร a fare una svolta a U, come nel 1983. Certo, Hollande dovrร
trovare un compromesso con la propria sinistra, fosse solo a causa del
fallito referendum del 2005 sulla Costituzione europea. I suoi pari
nell’Eurozona agirebbero in maniera accorta gli permettessero di far finta di aver estorto da loro qualche concessione, magari irrilevante, riguardanti le sue politiche di crescita”.
Cosa che peraltro gli accorti pari dell’Eurozona stanno giร facendo.
Nota:
Il sito della Cheuvreux merita una visita per alcuni splendidi esemplari di ecopornografia aziendale che ne abbelliscono la home page.
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