Le Mille Proprietà dell'Aloe Vera

ago 27, 2012 0 comments
Papiro Ebers, la prima prova dell'uso dell'Aloe Vera.
Una tavola di argilla sumera trovata in Mesopotania, nella città di Nippur, e databile attorno al 2000 avanti Cristo, include l'Aloe Vera in un elenco di piante medicamentose. Questa è la prima testimonianza che si ha dello impiego farmacologico dell'Aloe, e risulta essere antecedente alle date egiziane, che vengono comunemente citate come la prima fonte conosciuta dell'Aloe Vera e dei suoi impieghi come medicamento.

Attorno al 1500 avanti Cristo, durante il regno del faraone Amen-Hotep I, nel Papyrus Ebers gli egizi effettuarono una prima analisi dettagliata del valore medicamentoso dell'Aloe. Questo papiro porta il nome dello egittologo tedesco Georg Ebers che, nell'inverno del 1872, insieme a un ricco tedesco di nome Gunther, lo acquistò da un egiziano che lo aveva rinvenuto nel 1858 fra le ginocchia di una mummia in una tomba presso El Assassif, vicino a Tebe.

Il Papyrus Ebers venne donato intatto all'università di Lipsia, dove si trova ancora oggi in condizioni quasi perfette. Questo papiro non è un testo coerente, ma piuttosto un insieme di documenti medici e folcloristici sulle cause e la cura delle malattie e i suoi riti religiosi che ne conseguono. Secondo Ebers, si trattava di uno dei libri ermetici degli antichi egizi, un formulario contenente oltre 800 prescrizioni e la citazione di circa 700 droghe di orgine vegetale, minerale e animale. Vi si trovano anche numerose ricette che insegnano come preparare decotti, infusi, unguenti, suffumigi.

Vi sono testimonianze delle virtù dell'Aloe presso i Sumeri, i Greci, i Romani e tanti altri popoli. Ma è interessante constatare come già dalla definizione che da questi ne è stata data nel corso dei secoli sia implicito l'interesse ed addirittura la venerazione per questa pianta:

"Pianta dell'Immortalità", presso gli Egiziani, e sul "papiro Ebers" del 1550 avanti Cristo c'è uno dei resoconti egizi più dettagliati sull'Aloe. Le regine Nefertiti e Cleopatra usavano l'Aloe per accrescere la loro bellezza e leggiadria. Anche gli Ebrei, dopo anni di schiavitù in Egitto, ne appresero i segreti dai loro padroni, tanto che il Re Salomone la coltivava per le sue proprietà aromatiche e terapeutiche.

"Pianta Miracolosa", presso i monaci dei conventi che nel medioevo hanno tramandato fino ai nostri giorni il segreto delle proprietà medicinali di questa pianta.

"Magiche Virtù", presso i Sumeri come riportato con caratteri cuneiformi su una tavaletta di argilla risalente al 2100 avanti cristo, uno dei primi esempi di uso farmacologico dell'Aloe.

"Elisir di Gerusalemme", presso i Templari che formavano una miscela di polpa di Aloe, polpa di Canapa e vino di palma.

"Giglio del Deserto", presso i Tuareg del deserto, gli Arabi, i Beduini. Alessandro Magno conquistò l'isola di Socotra (vicino al corno d'Africa) per assicurarsi una continua fornitura di aloe per curare le ferite dei propri soldati durante le campagne militari. La coltivava nei carri in modo di poterla portare, sempre fresca, durante le sue campagne di guerra non solo per guarire le ferite dei propri soldati ma anche per ritemperarli in battaglia! L'uso dell'Aloe Vera è anche menzionato nella Bibbia (Numeri 24:6, Giovanni 19:39 e Salmi 45:8).

"Guaritrice Silenziosa", presso gli Indù.

"Rimedio Armonioso", presso i dottori dell'antica Cina.

"Elisir della Longevità", presso i Russi.

"Fontana della Giovinezza", presso gli indiani Seminole della Florida, che credevano nel suo potere di ringiovanimento, ed invano cercata dall'esploratore Ponce de Leon.

Il medico greco Dioscoride (41-68 d.C.), al seguito dell'esercito romano, nel suo "Erbario Greco" descrive dettagliatamente le applicazioni dell'Aloe per la cura di numerosi disturbi interni ed esterni.

Plinio il Vecchio nella sua "Storia Naturale" confermò ed ampliò le affermazioni di Dioscoride. Successivamente, man mano che i centri della civiltà si spostarono verso climi più freddi, l'utilizzo di questa insolita pianta declinò ed i suoi benefici furono dimenticati.

"Pianta del Miracolo" o "Guaritore Naturale", spesso così chiamata da molti, l'Aloe Vera sopravvive dove altre piante appassirebbero o morirebbero e ciò grazie alla capacità delle sue foglie di trattenere l'umidità.  Questa pianta non è una panacea, ma il suo succo, quando usato fresco direttamente dalla foglia oppure dopo una lavorazione e stabilizzazione, possiede eccezionali proprietà terapeutiche, antinfiammatorie e nutritive, sia per gli uomini che per gli animali.

Molta gente si chiede come sia possibile che una singola pianta presenti una cosi vasta gamma di benefici effetti. Come fa l'aloe vera ad essere uno dei più potenti agenti disintossicanti, uno dei più efficaci stimolanti del sistema immunitario, un forte agente antifiammatorio, un analgesico, uno stimolante della crescita cellulare, un acceleratore di recupero dei tessuti, un antisettico, una ricca fonte di nutrienti ed un valido aiuto per la digestione tutto simultaneamente? 

Secondo uno dei più affermati nutrizionisti americani, il dottor Bruce Hedendal, dell'Hedendal Chiropratic and Nutrition Center, la chiave del potere dell'aloe vera consiste nel suo ricco contenuto di una classe di zuccheri a lunga catena conosciuti come mucopolisaccaridi (MPS). Egli ritiene che gli MPS siano fondamentali per l'organismo come i mattoni per una casa. Normalmente si trovano in ogni cellula del nostro corpo, e siamo in grado di fabbricarli da soli nei primi dieci anni della nostra vita. In seguito dobbiamo affidarci a fonti esterne, e poche piante rappresentano una fonte più ricca dell'Aloe Vera. 

Ma cosa fanno questi MPS? Quale funzione svolgono nel nostro organismo? Probabilmente agiscono da lubrificanti per nostre articolazioni, ricoprono il colon evitando il riassorbimento delle materie di scarto tossiche ed inoltre, tra gli svariati altri benefici, formano una barriera contro le invasioni microbiche delle nostre cellule. Tutti però sono d’accordo nello attribuire le proprietà dell’Aloe Vera non ad un singolo principio attivo contenuto nella pianta, ma che sia l'effetto sinergico della pianta in toto a stimolare alcuni meccanismi naturali, già presenti nel nostro organismo, e magari indeboliti per fattori diversi, in particolare di alcune sostanze. E’ noto infatti che l’Aloe Vera contiene una vasta gamma di vitamine, sali minerali, enzimi e sostanze biochimiche uniche.


Proprietà in breve (maggiori dettagli nel sito linkato in coda al post).
L'Aloe Vera potenzia e riattiva le difese immunitarie;

- disintossica e depura l'organismo;

- è un potente antinfiammatorio;

- è un coagulante e cicatrizzante;

- è un antibiotico naturale;

- ha proprietà antibatteriche;

- ha proprietà anti-invecchiamento;

- rigenera le cellule;

- idrata i tessuti:

- è un antipiretico naturale;

- è un anestetico; attutisce ogni dolore;

- è un equilibratore intestinale sia in caso di dissenteria che di stitichezza;

- è un alimento altamente nutritivo;

- stimola la produzione di endorfine; esercita un'azione antidolorifica e analgesica;

- ha uno spiccato effetto ipoglicemico e contribuisce alla risoluzione di svariate complicanze del diabete;

- stimola il metabolismo e la crescita cellulare.
-----------

Sintesi di due articoli pubblicati ai seguenti link:

Commenti

Related Posts

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Search

tags

Modulo di contatto