Alla larga dai conformismi!

nov 11, 2013 0 comments

Molti si chiedono se sia possibile identificare un confine reale fra normalità e follia, come se fossero due mondi, due territori separabili da una muraglia. La miglior risposta a questo quesito, paradossalmente, ce la fornisce la storia dei popoli, ricordandoci che la più formidabile barriera mai costruita dall’uomo, la grande muraglia cinese, non impedì certo alle popolazioni mongole di invadere senza particolari difficoltà i territori cinesi Quindi, se i due territori della normalità e della follia in realtà sono contigui e permeabili l’uno all’altro, siamo forse tutti (anche) un po’ folli? Pur tralasciando i territori tristi e bui della malattia mentale vera e propria, non possiamo negare che  esiste qualcosa di indeterminato che si nasconde fra le pieghe della coscienza razionale, qualcosa che sta alla base di molte nostre scelte in apparenza poco sensate.
La paura di mostrarsi come si è
Con un gioco di fantasia, qualche secolo fa Erasmo da Rotterdam immaginò di invitare la dea Follia sulla Terra per vedere su quanti consensi poteva contare fra la gente comune, ma anche sui professionisti, i letterati, gli scienziati e gli uomini politici. Il risultato non fu confortante, almeno in apparenza, poiché la dea si trovò esattamente come…a casa propria! Ciò che Erasmo intendeva mettere in luce già allora era il fatto che molti (o meglio troppi…) esseri umani adottano delle maschere per nascondere le proprie contraddizioni interiori sia per nascondere l’insicurezza che deriva dal non riuscire ad accettarsi completamente.
La vera follia è vivere mascherati e conformi
Secondo Max Stirner, filosofo nichilista vissuto nel XIX secolo, è l’educazione a “fornire” le maschere, una per ogni esigenza. Con quella del vincente si affronta la corsa per ottenrere denaro, potere, fama. Con quella della gloria ci si crogiola nella memoria di un passato grandioso. Con l’apparenza di perfetti padroni di sé ci si illude di imbrigliare le emozioni in schemi razionali. Finendo con l’innamorarsi del proprio travestimento considerandolo vero, reale.
La vita ha bisogno di un po’ di follia
La follia che qui intendiamo elogiare è un’altra, ovvero quella che si nasconde fra pieghe di ogni atteggiamento creativo, utilmente trasgressivo, che sia in grado cioè di rompere regole divenute obsolete. Una vita totalmente ragionevole diventa demente, affermava anni fa il grande sociologo francese Edgard Morin; con questo intendeva affermare che per contrastare l’appiattimento provocato dalle abitudini bisogna per forza introdurre nella propria vita qualcosa di inspiegabile, di misterioso, di giocoso, di folle. Farlo è indispensabile, perché il regalo che ci si fa è impagabile: la freschezza interiore, vera “eterna giovinezza”…

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