Il giudizio di Noam Chomsky sull'attuale situazione in Ucraina e Crimea

mar 19, 2014 0 comments

Di Salvatore Santoru

Il noto linguista e sociologo nonchè esperto di politica internazionale Noam Chomsky , in una recente intervista  al quotidiano il Manifesto , ha detto molte cose interessanti e abbastanza condivisibili sull' attuale situazione politica che vige in Ucraina e in Crimea .
L'elemento  principale della sua tesi esposta nell'intervista è la critica rivolta all'atteggiamento dei mass media e delle autorità europee e statunitensi nei confronti della questione , un'atteggiamento del tutto arrogante e opportunista .

Dice Chomsky : " quanto alla Cri­mea, fac­cio dav­vero fatica ad asso­ciarmi all’indignazione dell’occidente. Leggo in que­sti giorni edi­to­riali assurdi, a livello di guerra fredda, che accu­sano i russi di essere tor­nati sovie­tici, par­lano di Ceco­slo­vac­chia, Afgha­ni­stan. Ma dico, scher­ziamo? Per un gior­na­li­sta, un com­men­ta­tore poli­tico, scri­vere una cosa del genere, oggi, signi­fica avere svi­lup­pato una capa­cità di asser­vi­mento e subor­di­na­zione al «pen­siero comune» che nem­meno Orwell avrebbe potuto imma­gi­nare. Ma come si fa? "

Anche la  reazione dei media occidentali al recente referendum in Crimea è stata del tutto sproposita e assai propagandistica : appena saputo il risultato sono subito volate accuse di presunti brogli , e politicamente le minacce di sanzioni da parte degli USA e dell'UE .

Insomma : o con le buone o con le cattive si deve fare sempre la volontà degli Stati Uniti e degli alleati , che si credono padroni incontrastati del mondo , tanto gli strumenti di democrazia  , come il referendum , vanno bene solo se sono a senso unico .

Eh dire questo non significa assolutamente parteggiare per Putin o il suo regime semiautoritario e spesso liberticida , ma semplicemente rifiutare la logica propagandistica manichea che viene fatta passare nei mass media occidentali  e assumere un punto di vista il più possibile neutrale e obiettivo , cosa che Chomsky tenta di fare nella sua analisi .

Argomenta Chomsky : " Per carità, tutto sono tranne che un filo russo o un fan di Putin: ma come si per­met­tono gli Stati uniti, dopo quello che hanno fatto in Iraq – dove dopo aver men­tito spu­do­ra­ta­mente al mondo intero sulla sto­ria delle pre­sunte armi di distru­zione di massa, sono inter­ve­nuti senza un man­dato Onu a migliaia di chi­lo­me­tri di distanza per sov­ver­tire un regime – a pro­te­stare, oggi, con­tro la Rus­sia? Voglio dire, non mi sem­bra che ci siano state stragi, puli­zie etni­che, vio­lenze dif­fuse. Io mi chiedo: ma per­ché con­ti­nuamo a con­si­de­rare il mondo intero come nostro ter­ri­to­rio, che abbiamo il diritto, quasi il dovere di «con­trol­lare» e, nel caso, modi­fi­care a seconda dei nostri inte­ressi? Non è cam­biato nulla, alla Casa Bianca e al Pen­ta­gono, sono ancora con­vinti che l’America sia e debba essere la guida – e il gen­darme – del mondo "

Difatti  , per gli States , ogni occasione è buona per mostrare i muscoli e la propria supremazia militare , ottenuta molto spesso con l'inganno , la destabilizzazione e l'uso di una politica estera che in molti casi ha assunto caratteristiche che si potrebbe definire tranquillamente  come terroristiche ( uso di bombe " intelligenti " , atomica  , droni , napalm etc ) .

Sarebbe ora che gli USA la smettessero di interferire sempre negli affari di altri paesi , visto che quando lo fanno contribuiscono  a peggiorare la situazione e a portare il mondo sull'orlo del collasso con le continue guerre di cui hanno bisogno per mantenere il mastodontico complesso militare-industriale .

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