Il declino del giornalismo e dell'informazione
Di Salvatore Santoru
Come è ben risaputo, il giornalismo è sempre più in declino.
Ma, oltre ad esserlo economicamente, lo è prima di tutto a livello culturale, sopratutto in Italia.
Difatti, sfogliando le pagine dei principali quotidiani, sia online che su carta, o ascoltando i diversi tg e programmi di informazione e attualità in tv, ci si può rendere conto che oramai il cosiddetto "giornalismo d'informazione" è un tutt'uno con il gossip.
Anche quando vengono trattati temi di politica o che riguardano problematiche sociali, lo si fa in modo voyeuristico e sempre più conforme ai dettami del mercato o alle curiosità più morbose della massa, piuttosto che puntare sulla qualità dell'informazione e delle analisi proposte.
Ormai sembra che a garantire un'informazione seria, a parte certe eccezioni nel "mainstream", siano rimasti solo i siti web e blog di informazione (alternativa o meno ), che a parte diversi e non pochi casi di trattazioni spettacolaristiche e scandalistiche di vicende politiche che non hanno nulla da invidiare a quelle dei media tradizionali, perlomeno tentano di fornire spunti, condivisibili o meno, di riflessione sullo stato della nostra società , ovviamente in modo abbastanza limitato non avendo i mezzi a disposizione che hanno i media tradizionali.
Si spera che per il futuro, tale "corrente" migliori le proprie capacità e spalanchi la porta per un nuovo di tipo di informazione, più equilibrato, libero e consapevole, che arrivi a contagiare anche il filone cosiddetto "mainstream", preparando in tal modo il passaggio da un'informazione fondata sulla quantità e la mediocrità a una basata sulla qualità e l'eccellenza.
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