Pavia:profughi ospitati in una villa del 700 all'insaputa del proprietario, che ha detto:«Comprendo il dramma umano, ma la storica dimora di Pavia va tutelata»

mag 24, 2015 0 comments
Di Mario Valenza
Profughi in casa a sua insaputa. A Udine, il conte Francesco Lovaria tra i proprietari di villa Lovaria a Pavia è rimasto colpito quando ha scoperto che nella sua abitazione ci fossero 38 profughi.
La villa, come spiegano i suoi discendenti al Messaggero Veneto, non è attrezzata per essere un albergo nè un campo profughi. Così l'avvocato Maurizio Miculan ha chiesto al prefetto di revocare qualunque atto che possa concedere ospitatlità ai profughi e di "evitare qualsiasi utilizzo diverso dalla propria storia e dalla propria destinazione nonché contrario alla legge che prevede che i beni culturali non possano essere distrutti, deteriorati, danneggaiti o adibiti a usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione".

"Il conte - ha aggiunto l'avvocato - ovviamente non ha nulla contro i profughi nei confronti dei quali ha manifestato la massima condivisione per il dramma umano che stanno vivendo ma - precisa il legale Miculan - ritiene anche che un bene storico e artistico come villa Lovaria debba essere tutelato nel rispetto della legge vigente. L’auspicio quindi è che si trovino soluzioni diverse per l’ospitalità". Miculan inoltre avrebbe presentato denuncia e querela per Alessandro Viscovich nominato erede da un nipote di Lovaria che avrebbe stretto un patto con la Corce Rossa per utilizzare la villa a fini umanitari.

Commenti

Related Posts

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Search

tags

Modulo di contatto