Mers, la nuova sindrome che allarma l’Oriente

giu 4, 2015 0 comments

Di Nicla Panciera

Sono due i morti per la sindrome respiratoria del Medio Oriente (Mers) in Corea del Sud, un virus aggressivo e letale, e il Korean Centers for Disease Control and Prevention ha confermato 35 contagi, numero che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sarebbe destinato a salire, trattandosi di persone (parenti, membri dello staff medico sanitario e altri pazienti in cura nelle stesse strutture ospedaliere) con le quali i pazienti sono entrati in contatto prima della diagnosi. 

Sono queste le cifre provvisorie di un allarme scattato il 20 maggio scorso, data della diagnosi del “paziente zero”, un uomo di 68 anni rientrato in Corea del Sud il 4 maggio dopo un viaggio in Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e Bahrain. 

I sintomi del virus, identificato per la prima volta nel 2012 in Arabia Saudita, sono spesso indistinguibili da quelli di altre malattie respiratorie, con tosse e febbre, e a volte disturbi gastrointestinali.  
E mentre sono salite quasi a 1400 le persone in quarantena, le autorità coreane – finite nel mirino per un’eccessiva lentezza nella risposta di contenimento del virus – proprio per evitare il diffondersi dell’epidemia hanno già predisposto la chiusura di oltre 700 scuole nell’area intorno alla capitale. 

Secondo l’OMS, la mortalità della Mers è del 36%. E il timore è che il virus, per il quale non ci sono al momento cure o vaccini, inizi a diffondersi molto rapidamente, come accadde con un altro virus della stessa famiglia (coronavirus), quello della SARS Sindrome Respiratoria Acuta Grave che causò oltre 800 decessi nel 2002-2003.  

Non solo la Corea del Sud è in allarme. La paura è arrivata anche a Pechino. Le autorità cinesi hanno intensificato le procedure precuazionali e messo in isolamento poco meno di un centinaio di persone, tra cui alcuni sudcoreani, dopo che un individuo sudcoreano giunto in Cina con il bus è risultato positivo ai test la scorsa settimana. Anche Hong Kong e Taiwan hanno intensificato i controlli. 

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