Mobbing:le caratteristiche del mobber e della sua vittima

set 19, 2015 0 comments
mobbing_caratteristiche
Di Igor Vitale
I tre grandi protagonisti della condizione di mobbing sono:
  • la vittima
  • il mobber
  • gli spettatori
In questo articolo vedremo le caratteristiche di queste tre figure e come riconoscerle
IL MOBBIZZATO = vittima della situazione mobbizzante
  • non esiste una vera e propria tipologia del soggetto mobbizzato, anche se possono intravedersi alcune caratteristiche peculiari: l’età (maggiore incidenza tra la fascia di età oltre i 50 anni) ed il tipo di professione (amministrativi)
  • mostra sintomi di malattie, si ammala, si assenta dal lavoro, si licenzia;
  • è affetto da segni e sintomi psicosomatici con fasi di depressione e manie suicide;
  • si definisce passivo;
  • è convinto di non avere colpe;
  • crede però di sbagliare tutto;
  • mostra mancanza di fiducia in sé, indecisione e disorientamento;
  • rifiuta ogni responsabilità per la situazione o accusa se stesso;
  • tra i tratti tipici del mobbizzato vi è l’isolamento progressivo, l’essere “diverso”, avere successo professionale o essere l’elemento nuovo in una situazione di lavoro ormai cristallizzata nei suoi paradigmi.








IL MOBBER = l’aggressore

  • sceglie il comportamento più aggressivo in condizioni di alternativa;
  • immedesimato in una situazione di mobbing si impegna affinché questo si intensifichi;
  • accentua le caratteristiche negative del mobbing sulla vittima (“è colpa sua”);
  • accentua le conseguenze del loro agire (“qualcuno deve pur perdere”); non realizza le conseguenze del suo agire verso la vittima;
  • non ha sensi di colpa;
  • è convinto di aver reagito a delle provocazioni,.
GLI SPETTATORI
  • il side mobber, ovvero colui che, pur non essendo protagonista del mobbing, fiancheggia il mobber con una partecipazione comunque attiva;
  • l’indifferente, ovvero colui che favorisce il mobbing con il non-intervento, legittimando di fatto l’aggressione;
  • l’oppositore, ovvero colui che cerca di aiutare la vittima anche non accettando il clima di tensione e conflitto creatosi nell’ambiente di lavoro.

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