Parte la "guerra" dei dazi. Ue porta Usa e Cina davanti al Wto

giu 2, 2018 0 comments
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La Commissione Ue porta oggi davanti al Wto sia gli Usa che la Cina, i primi per i dazi su acciaio e alluminio e la seconda per la violazione delle regole sui diritti sulla proprietà intellettuale. Lo ha annunciato la commissaria Ue al commercio Cecilia Malmstroem. "Questo dimostra che non scegliamo di stare dalla parte di nessuno, stiamo solo dalla parte delle regole del sistema commerciale multilaterale", ha avvertito. "Non siamo in una guerra commerciale ma in una situazione molto difficile causata dagli Usa", per cui "la situazione è molto preoccupante, potrebbe esserci un'escalation". Perché "gli Usa stanno giocando un gioco molto pericoloso".
Sono gli albori di una "guerra commerciale", con Francia e Germania che annunciano di voler reagire in modo "robusto" alle tariffe Usa su acciaio e alluminio decise dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. I dazi sono "illegali" e l'Unione europea risponderà, ha detto il presidente francese Emmanuel Macron rivolgendosi a Trump. L'Ue "risponderà in modo duro e proporzionato", ha detto Macron a Trump secondo quanto reso noto dall'Eliseo. Macron ha parlato con Trump al telefono, come era stato preannunciato, e lo ha esortato ad avviare negoziati con l'Ue, la Cina e il Giappone per rafforzare le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio. I dazi sono "sbagliati e illegali", ha sottolineato il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz. "Questo non è un buon giorno per le relazioni transatlantiche", ha affermato Scholz, ricordando che la Commissione europea "ha già preparato le reazioni che saranno messe in atto secondo le regole internazionali". "La Ue - ha assicurato il ministro delle Finanze tedesco, preannunciando un incontro con l'omologo americano Steve Mnuchin - reagirà in maniera robusta e intelligente". "La decisione degli Stati Uniti di innescare le tariffe in modo unilaterale è sbagliata - ha affermato ancora Scholz - E dal mio punto di vista anche illegale, dal momento che abbiamo regole chiare su come le tariffe debbano essere determinate. E questa è una violazione di quelle regole".
Intanto un rapporto della Camera di Commercio americana, secondo quanto riporta il Wall Street Journal, rivela che le politiche commerciali del presidente Donald Trump e i dazi all'import in particolare potrebbero mettere a repentaglio 2,6 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti.
"Le crescente lista di tariffe proposte o imposte dal nostro governo così come la persistente incertezza sul futuro del Nafta, rischiano di minare i progressi economici fatti", ha avvertito il Ceo della Camera di Commercio Usa, Tom Donohue. Il documento è stato diffuso dopo che il ministro del Commercio di Trump, Wilbur Ross, ha annunciato l'intenzione di trasformare in realtà la minaccia di imporre dazi sull'acciaio e l'alluminio importati anche dall'Unione europea, il Canada e il Messico, questi ultimi due partner degli Usa nell'accordo di libero scambio Nafta che Trump ha chiesto di rinegoziare. Sempre Donohue ha avvertito come il ritiro degli Usa dal Nafta potrebbe costare 1,8 milioni di posti di lavoro a stelle e strisce.

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