Una Volvo V60 di muschio con le impronte di orsi, alci e lupi

set 12, 2018 0 comments

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Di Donne in Auto

Nello stesso giorno in cui Volvo ha presentato 360c, la nuova concept carcon guida autonoma, gioiello di tecnologia, Volvo Car Italia presenta al Volvo Studio Milano una Volvo V60 in versione “green”. A dimostrazione del fatto che auto, tecnologia e ambiente possono andare a braccetto, la casa svedese ha promosso un’iniziativa che ha l’obiettivo di evidenziare il proprio impegno per la difesa del pianeta e la sensibilizzazione del pubblico rispetto alla necessità di una tecnologia applicata all’auto rispettosa dell’ambiente. E’ Chiara Angeli, Direttore Sales and Marketing di Volvo Car Italia, che spiega la filosofia dietro The Agreenment, il patto fra Volvo e l’ambiente: “Un progetto un po’ provocatorio, per il quale serviva una comunicazione che fosse compresa da tutti”. E quali interpreti migliori per questo progetto se non i giovani?

The Agreenment: cos’è
Il progetto, sviluppato in collaborazione con Grey Italia, vede il coinvolgimento del POLI.design, realtà fondata nel 1999 che, insieme alla Scuola del Design del Politecnico di Milano e al Dipartimento di Design forma il Sistema Design del Politecnico. Volvo Car Italia ha affidato agli studenti del Master di Laboratoriominiera in Art Direction & Copywriting del POLI.design una Volvo V60 con il compito di realizzare un’opera che fosse espressione dell’integrazione tra auto e natura, simbolo stesso della filosofia di Volvo. La tecnica utilizzata è stata quella della Moss Art (che utilizza ingredienti naturali per applicarlo, generalmente sui muri), del muschio che vive sull’auto, ed è proprio questa la chiave che ha permesso di trovare il connubio.
L’idea vincitrice è quella della studentessa Federica Croce che, partendo dal concetto di carbon footprint, ha accomunato il rapporto tra le auto Volvo e la natura a quello degli animali che attraversano il loro ambiente lasciando solo impronte che non ne alterano l’equilibrio. Sulla Volvo V60 il muschio è interrotto solo dalle impronte di orsi, alci e lupi. Tutto il progetto si rifà al concetto di Omtanke, più volte espresso da Volvo Cars e che in svedese significa “prendersi cura” e sintetizza l’attenzione e l’impegno sul fronte della sostenibilità e del rispetto ambientale che si concretizzano in una serie di iniziative e di progetti globali e nazionali, come quello ospitato al Volvo Studio Milano. Belli anche gli altri progetti proposti: al secondo posto Raffaele Cortese, che ha creato disegni di circuiti e transistor sulla Volvo V60, mentre al terzo posto Nicola Barbato che ha ricreato sull’auto, con delle strisce di muschio verticali, l’effetto di attraversamento di un viale alberato, un’idea che mi è piaciuta moltissimo.

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