Taranto, uomo picchiato e ucciso. La mamma di un bullo: ​"Dove ho sbagliato?"

apr 30, 2019 0 comments

Di Stefano Damiano
“Mi chiedo dove ho sbagliato”; sono queste le parole della mamma di uno dei ragazzini coinvolti nella morto di Antonio Cosimo Stano, il 66enne di Manduria vittima di una baby gang.
“Mi sento responsabile io dell'assenza di umanità dimostrata da mio figlio anche solo per aver condiviso un video girato da altri. In casa viviamo male, non dormiamo”.
I fatti di mercoledì scorso hanno scosso la comunità lasciando un segno, forse indelebile, anche in quelle persone legate a doppio filo con gli autori di quel bullismo portato all’estremo, fino alla morte della vittima.
“Io non l'ho mai toccato, ero nella chat, anzi nelle chat. Ma era solo per ridere che facevamo girare quei video, mica lo volevamo morto – ha dichiarato uno dei ragazzi che continua - ho sbagliato, non mi rendevo conto del male che stavamo facendo, non ho avuto la forza di fermarli perché, in fondo, lo facevano tutti”. E in città in tanti sapevano cosa stava succedendo e il dramma di Antonio Stano e i vicini di casa e Don Dario, il parroco della vicina Chiesa di Don Bosco, avevano denunciato alle forze dell'ordine l'orrore vissuto dall'uomo. Sono stati i vicini di casa avevano ad allertare le forze dell'ordine lo scorso 6 aprile.
Ora l’adolescente, poco più che 17enne, si è chiuso in casa e ha passato il ponte delle feste nello stesso modo, non dovendo ancora rientrare a scuola riuscendo ad evitare, così, lo sguardo dei suo compagni, dei professori e di tutto quel mondo di normalità della sua vita cancellata con la morte di Stano.

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