Chi specula sul calo del petrolio. Analisi

apr 25, 2020 0 comments
                                                                                                                                                                                                                 START MAG
Cosa succede ai prezzi del petrolio?  Il commento a cura di Roberto Rossignoli, Portfolio Manager di Moneyfarm
Di Roberto Rossignoli
La notizia finanziaria della settimana è senza alcun dubbio la volatilità che ha riguardato il prezzo del petrolio. In particolare, ha fatto scalpore la notizia che il valore dei contratti future sui barili di petrolio WTI in consegna a maggio sia andato in negativo.
Le ragioni, su cui si è discusso, al nocciolo, riguardano la dinamica della domanda e dell’offerta. La prima è andata a picco a causa della recessione globale. Quando i produttori di alcune regioni non hanno compratori per stoccare le merci di solito mettono le scorte da parte aspettando momenti più propizi. Il problema per quanto riguarda il petrolio e che non è esattamente semplice da stoccare.
Per capire quanto sta succedendo bisogna appunto considerare che non tutto i produttori sono affetti dallo stesso tipo di problematiche. Una dinamica di prezzo particolare può derivare da difficoltà logistiche incontrate da un certo tipo di produttori rispetto ad altri.
Se andiamo a valutare la valutazione del Brent, che offre una panoramica migliore sul valore globale del petrolio, vediamo che ha mantenuto prezzi più elevati. Il prezzo del WTI si riferisce soprattutto al petrolio estratto onshore negli Stati Uniti di cui una quantità rilevante transita per l’hub di Cushing in Oklahoma. Il petrolio che transita in questo hub ha difficoltà di stoccaggio maggiori, non avendo, per esempio, un rapido accesso allo stoccaggio in mare.  Come si può notare dal grafico, la maggior parte della crescita delle scorte mondiali è da attribuirsi all’hub di Cushing.
La seconda cosa da capire è che l’inversione del prezzo, oltre che nei fondamentali, trova la sua giustificazione anche nella dinamica tecnica. Per quanto riguarda il mercato del petrolio, il commercio di coloro che effettivamente desiderano comprare la materia prima per utilizzarla è semplicemente una frazione di coloro che scelgono di acquistarla per motivi di trading o semplicemente per esprimere un posizionamento sull’andamento del prezzo.
Non è un caso che il crollo sia arrivato proprio nel giorno di scadenza del future, quando molti strumenti di risparmio collettivo, tra cui gli ETF operativi sulla commodity, hanno operato il “rollaggio” dei contratti rispetto a quelli del mese successivo, facendo effettivamente saltare l’equilibrio da domanda e offerta. Al di là di queste considerazioni, la dinamica sottostante è piuttosto chiara, con le capacità di stoccaggio che in certe regioni sta andando verso l’esaurimento.

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