Commemorazione dell’agente della Polizia di Stato Gaetano Cappiello e del ufficiale dei carabinieri Emanuele Basile vittime della Mafia- COMUNICATO CNDDU

lug 1, 2020 0 comments

Sono passati ormai quarantacinque anni dall’assassinio dell’agente della Polizia di Stato, Gaetano Cappiello,
morto all’età di 28 anni, il 2 luglio del 1975, il quale lasciò la moglie e una bambina in tenera età, durante
un’operazione della questura di Palermo finalizzata ad incastrare alcuni estorsori che avevano preso di mira
un commerciante e cinquantuno anni dalla nascita dell’ufficiale dei carabinieri Emanuele Basile, ucciso la
sera del 3 maggio del 1980, alle età di 30 anni, da un killer della mafia mentre assisteva con la propria figlia
di 4 anni e la moglie ad uno spettacolo pirotecnico; il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei
diritti umani intende commemorare entrambe le giovani figure, in quanto simbolo di valori civici altamente
istruttivi per le future generazioni

Serietà, coraggio, alto senso dello Stato e della legalità, amore per la vita
sono le qualità che li contraddistinguevano e che ritroviamo nella motivazione con cui sono state concesse le
medaglie d’argento e d’oro al valor civile.
«Guardia di pubblica sicurezza addetto a squadra investigativa, volontariamente ed insistentemente si offriva
di partecipare a rischioso servizio per la cattura di pericolosi malviventi, autori di tentata estorsione, con il
compito di agire, di sorpresa dall’autovettura della vittima. Nel corso dell’operazione, spinto da generoso
impulso ed insigne coraggio, non esitava ad affrontare i due malfattori, armati e travisati, avvicinarsi
all’autovettura, nel tentativo di ridurli all’impotenza e di assicurarli alla giustizia. Durante l’azione veniva,
però, colpito a morte da numerosi colpi di arma da fuoco. Il suo ardimentoso intervento costringeva i
malviventi a desistere dall’azione criminosa ammirevole esempio di attaccamento al dovere e di consapevole
sprezzo del pericolo» (Medaglia d'argento al valor civile di Gaetano Cappiello)
«Comandante di Compagnia distaccata, già distintosi in precedenti, rischiose operazioni di servizio, si
impegnava, pur consapevole dei pericoli cui si esponeva, in prolungate e difficili indagini, in ambiente
caratterizzato da tradizionale omertà, che portavano alla individuazione e all'arresto di numerosi e pericolosi
aderenti ad organizzazioni mafiose operanti anche a livello internazionale. Proditoriamente fatto segno a
colpi D'arma da fuoco in un vile agguato tesogli da tre malfattori, immolava la sua giovane esistenza ai più
nobili ideali di giustizia ed assoluta dedizione al dovere.

 Monreale (Palermo), 4 maggio 1980.» (Medaglia
d'oro al valor civile alla memoria di Emanuele Basile)
Il CNDDU ritiene fondamentale oggi richiamare alla memoria figure di una tale levatura morale, perché
costituiscano un modello di riferimento non solo per i singoli cittadini, ma anche per gli esponenti più
ragguardevoli della vita sociale e politica del Paese, i quali non sempre si distinguono per spirito di sacrificio
e dedizione nei confronti del proprio ruolo. Soprattutto chi occupa punti nevralgici per il consorzio civile
dovrebbe massimamente custodire l’amore per le istituzioni e il culto della rettitudine. Proprio come i
giovani uomini, mai troppo compianti, di cui oggi ricordiamo le gesta. Abbiano sempre una degna
collocazione nella scuola italiana insieme agli altri martiri della legalità.

Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU

Commenti

Related Posts

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Search

tags

Modulo di contatto