Il “Russiagate” della famiglia reale britannica

mag 10, 2021 0 comments


Di Roberto Vivaldelli

Anche la Corte reale britannica ha il suo Russiagate, uno scandalo giornalistico che mette in imbarazzo la Famiglia reale. Secondo uno scoop del Sunday Times e Channel 4, Sua Altezza reale il principe Michael di Kent, primo cugino della regina Elisabetta, avrebbe abusato del suo status reale per fornire un accesso diretto all’entourage del presidente russo Vladimir Putin, per questioni di affari.

Il principe è stato contattato da una sedicente società interessata a fare affari con il Cremlino, in verità formata dai giornalisti sotto copertura, che ha “incastrato” il principe e il suo amico, il marchese di Reading, che nel video definisce il cugino della Regina “l’ambasciatore ufficioso di Sua Maestà presso la Russia”.

In una nota, il portavoce di Michael di Kent ha sottolineato che, “com’è prassi, il marchese ha chiarito ai rappresentanti dell’azienda durante le loro conversazioni che nulla potrebbe procedere senza il consenso dell’ambasciata britannica e l’aiuto della Camera di commercio russo-britannica, di cui il principe Michael è un importante donatore”. Il Sunday Times e Channel 4 affermano che il marchese ha descritto il principe Michael “in grado di incontrare Putin “e “fare dichiarazioni per conto della finta società”. Naturalmente, si parla di prestazioni ben pagate: avere l’accesso al presidente russo costa. E non poco. 

L’ufficio del principe Michael ha negato al Sunday Times di avere un “rapporto speciale” con il presidente russo, affermando di non essere stato in contatto con Putin o con il suo ufficio da quasi 18 anni. In un comunicato riportato dal quotidiano, il marchese ha dichiarato di aver commesso un errore e di aver “promesso troppo” durante l’incontro con i giornalisti in borghese e di questo si è “veramente pentito”.

I legami del principe di Kent con Mosca

Ma chi è Michael di Kent? Oltre a essere primo cugino della Regina è figlio del principe George, duca di Kent e della principessa Marina di Grecia e Danimarca. C’è effettivamente un legame storico fra l’anziano principe e Mosca. Come sottolinea la Bbc, il principe e la principessa non sono membri attivi della Famiglia reale, ma hanno rappresentato la Regina in passato. Prima della pandemia, infatti, hanno partecipato a circa 200 eventi l’anno, secondo il sito web della famiglia reale, secondo il quale il principe è “collegato alla Russia attraverso la nonna materna” e noto per avere “un forte interesse per il Paese”. La stessa biografia di Michael di Kent spiega che quest’ultimo “è diventato il primo membro della famiglia reale a imparare il russo, qualificandosi come interprete”. 

Nel 2018, come fa ogni anno, il principe Michael di Kent fa visita a Mosca per partecipare al forum sugli investimenti russo-britannico intitolato “Russia Talk”, in qualità di il patrono della Camera di commercio russo-britannica. In quell’occasione il principe e cugino della Regina spiegò che, nonostante le difficoltà nelle relazioni bilaterali fra Mosca e Londra, la Camera di commercio russo-britannica “continua a sostenere e rafforzare i legami commerciali tra le due nazioni”. Come sottolinea l’agenzia Tass, il principe visita regolarmente la Russia, principalmente per” partecipare a eventi commemorativi per la famiglia dell’ultimo zar russo Nicola II”, la cui moglie era una discendente reale della regina Vittoria e del re Cristiano IX. Durante tali visite, il principe Michael “sceglie di evitare l’attenzione del pubblico”. D’altro canto il principe è stato inoltre ospite del forum russo-britannico che si è tenuto nell’ottobre 2019 al Queen Elizabeth II Centre di Westminster e che ha visto la partecipazione di oltre “mille leader aziendali britannici e russi, funzionari, nonché rappresentanti delle istituzioni per lo sviluppo e delle organizzazioni internazionali”. “Negli ultimi cinque anni si legge – il Forum è diventato la piattaforma chiave per l’interazione tra funzionari russi, rappresentanti delle imprese, organizzazioni pubbliche e istituzioni di sviluppo e organizzazioni britanniche e internazionali”.

Minare le relazioni bilaterali fra Mosca e Londra

Il cugino della Regina non è certo un millantatore qualsiasi ed è probabile che, data la sua posizione e la sua lunga storia familiare e personale con la Federazione, avesse effettivamente accesso alle alte sfere del potere russo, anche se forse non direttamente del presidente Putin. Il vero “scandalo” di questo Russiagate della Corte reale non sono tanti i legami – arcinoti – fra il principe e la Russia, quanto il fatto che – almeno secondo l’inchiesta del Sunday Times – il cugino della Regina e l’amico avessero chiesto un sacco di soldi alla finta società dei giornalisti sotto copertura. Per il resto è chiaro che i rapporti di Michael di Kent con Mosca fossero intollerabili per l’establishment nel Paese, nella Gran Bretagna di oggi, e molto probabilmente la volontà che si cela a questo scoop è quella di minare le già, difficile e controverse, relazioni bilaterali fra i due Paesi.

Nelle scorse settimane, infatti, il Regno Unito ha ribadito che la Russia rimane la “minaccia più acuta” per la sua sicurezza nazionale. “Il Regno Unito condivide le preoccupazioni degli Stati Uniti rispetto al modello continuo di attività maligna russa”, si legge in una dichiarazione del governo britannico, condivisa anche dal ministro degli Esteri Dominic Raab su Twitter.

La dichiarazione del Regno Unito fa seguito alla decisione degli Stati Uniti di espellere dieci diplomatici russi per presunte interferenze e hacking nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2020. “Il modello di comportamento maligno della Russia in tutto il mondo – sia nel cyberspazio, nelle interferenze elettorali o nelle operazioni aggressive dei loro servizi di intelligence – dimostra che la Russia rimane la minaccia più acuta per la sicurezza nazionale e collettiva del Regno Unito”. La dichiarazione afferma anche che il Regno Unito, insieme ai suoi partner internazionali, continuerà a “difendersi dai tentativi della Russia di destabilizzare le nostre società”. Londra poteva forse tollerare un istrionico membro della famiglia reale così vicino a Mosca? Certo che no.

Pellicciari: “Russia nemico ideale della Gran Bretagna”

“La Gran Bretagna e la Russia sono da sempre ai ferri corti, troppo simili per non competere”, spiega a InsideOver il professor Igor Pellicciari docente di Relazioni internazionali e Politiche degli aiuti all’Università di Urbino e alla Luiss. “Due Paesi che si conoscono anche molto bene: gli oligarchi, non a caso, sono scappati tutti a Londra, di cui Boris Johnson è stato sindaco. Quella comunità ha importanti legami con Mosca. È un club molto ristretto, e in realtà non ci trovo nulla di strano, non è che il cugino della regina è una spia, è più uno scandalo morale”. Per gli inglesi, osserva Pellicciari, “il nemico ideale è quello russo”. Morale della favola? “Il dietro le quinte è molto diverso dallo storytelling dato in pasto al popolo, poche élite si conoscono bene come quella moscovita e quella londinese”. Peraltro, ricorda Pellicciari, “non è nemmeno la prima volta che accade (pensiamo a Jack Straw nel 2015, caso analogo), e non sarà nemmeno l’ultima, è la dimostrazione che gli stessi autori di uno storytelling poi, nel privato, fanno tutt’altro”. 

FONTE: https://it.insideover.com/politica/il-russiagate-della-famiglia-reale-britannica.html

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