LA MARINA USA PREVEDE DI USARE SCIAMI DI DRONI E SVILUPPARE L’USO MILITARE DELL’INTELLIGENZA MILITARE

dic 21, 2021 0 comments


            MARCOS 61

ll 28 febbraio 2021 Raytheon[1] si è aggiudicata un contratto da 32 milioni di dollari[2] per sviluppare un sistema di droni sciame in grado di operare autonomamente secondo il principio delle “munizioni vaganti” per la U.S. Navy. Il contratto prevede la creazione di un nuovo sistema basato sul Coyote Block 3 (Cb3) Autonomous Strike già acquisito dall’U.S. Army,[3] che avrà la capacità di essere lanciato da navi di superficie senza equipaggio (Usv) e sottomarini senza pilota (Uuv). Il concetto alla base previsto per l’utilizzo di questo sistema, potenzialmente rivoluzionario per la guerra navale, è quello di condurre operazioni per fornire dati di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr) nonché capacità di attacco di precisione da piattaforme marittime.

La particolarità, ma sarebbe meglio dire l’unicità, del progetto è che consiste nell’utilizzo di “munizioni vaganti”, ovvero una categoria di sistemi d’arma in grado di essere lanciati preventivamente e restare in volo “vagando” per un po’ nell’area di operazioni cercando obiettivi e attaccandoli autonomamente una volta individuati.

   Si tratta, fondamentalmente, di sciami di piccoli droni “killer”, dotati di intelligenza artificiale,[4] che possono, oltre a colpire e distruggere obiettivi, contribuire ad ampliare il raggio di osservazione e ricognizione sul campo di battaglia, in questo caso sul mare.

  Le “munizioni vaganti” vanno a occupare una nicchia compresa tra i missili da crociera e veicoli aerei da combattimento senza pilota (Ucav), condividendo caratteristiche con entrambi. Differiscono dai missili da crociera in quanto sono progettati per restare in volo circuItando in un’area precisa per un tempo relativamente lungo e dagli Ucav in quanto sono destinati ad essere spesi in un attacco avendo una testata bellica incorporata, ovvero non sganciando il munizionamento per poi tornare alla “base”.

   L’uso di questo tipo di strumenti potrebbe consentire una maggiore capacità di discriminare tra unità combattenti e non combattenti rispetto ad armi equivalenti come mortai, razzi, artiglierie navali e piccoli missili. La capacità di restare in volo per lungo tempo in attesa di questi sistemi consente di rilevare e monitorare potenziali bersagli per lunghi periodi prima di un attacco, riducendo così il rischio di “danni collaterali”. Inoltre, le “munizioni vaganti” potrebbero consentire una maggiore precisione rispetto ad altri armi, in quanto l’intelligenza artificiale li guiderebbe sul bersaglio: sono in grado, come un qualsiasi sciame di drone, di cambiare la loro traiettoria, anche bruscamente, mentre molte munizioni equivalenti non ne hanno la capacità.

  L’uso dell’intelligenza artificiale (soprattutto nel campo militare) potrebbe comportare delle problematiche non indifferenti.

  Secondo l’astrofisico britannico Hawking, la singolarità di un’A.I. (intelligenza artificiale) in casi estremi potrebbe schiacciare l’umanità, se ritenesse che il suo ruolo non fosse considerato necessario o efficiente, esattamente come nel celeberrimo film di fantascienza Terminator, dove il supercomputer della “Difesa” Skynet, divenuto autocosciente, decide di sterminare la popolazione umana ritenuta essere di ostacolo nel raggiungimento del suo scopo: la pace mondiale porterebbe delle problematiche.

   Il problema della singolarità dell’intelligenza artificiale non è una questione fantascientifica da quando i principali Stati stanno sviluppando sistemi in grado di effettuare attacchi, e quindi prendere decisioni, indipendentemente dall’intervento umano.[5] Per singolarità tecnologica si intende, infatti, il punto in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani.

   Il termine è mutuato dalla fisica ed è scelto come una metafora: mentre ci si avvicina alla singolarità, i modelli di previsione del futuro diventano meno affidabili, esattamente come i modelli della fisica diventano inefficaci in prossimità di una singolarità gravitazionale. Da qui emerge da parte di settori sensibili della popolazione che è a conoscenza dello sviluppo di questo tipo di armamenti, di metterli al bando oppure sviluppare una normativa, o almeno un codice etico, da inserire nella programmazione o nella progettazione di robot, atti a limitare la capacità di nuocere, in particolare per quanto riguarda i Laws, che hanno capacità offensive.


[1] La Raytheon Company è stata un’azienda statunitense del settore della difesa. Nel 2020 si è fusa con la United Technologies Corporation, dando vita alla Raytheon Technologies.

[2] https://www.thedrive.com/the-war-zone/39535/navy-contract-exposes-plans-to-launch-swarms-of-drones-from-unmanned-boats-and-submarines?fbclid=IwAR0p2fE8hvaWLK1RwbVlDUVXkITHWf4SpHTT2IEVamXyJymBV0be7ATc4bM

[3] https://www.thedrive.com/the-war-zone/22223/army-buys-small-suicide-drones-to-break-up-hostile-swarms-and-potentially-more

[4] https://it.insideover.com/guerra/il-dilemma-terminator-ecco-i-rischi-dellutilizzo-dellintelligenza-artificiale-in-campo-militare.html

[5] https://it.insideover.com/guerra/con-micro-droni-e-intelligenza-artificiale-guerra-fantascienza.html 

FONTE: https://marcos61.wordpress.com/2021/03/03/la-marina-usa-prevede-di-usare-sciami-di-droni-e-sviluppare-luso-militare-dellintelligenza-militare/

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