Come lo sfruttamento dell’Africa ha causato il declino dell’Occidente

dic 6, 2011 1 comments
Di Jean-Paul Pougala
In 22 mesi, i paesi dell’Unione Europea che usano l’euro si sono riuniti 17 volte per salvare la moneta unica, l’euro, senza riuscirci.Ci si sarebbe aspettato che, dopo il lungo sfruttamento dell’Africa da parte dell’occidente, quest’ultimo fosse stato capace di pagare i suoi debiti e di mettersi al riparo dalle speculazioni di borsa. Niente di tutto ciò.
E’ incontestabile che la deportazione dei neri d’Africa per andare a lavorare come schiavi in Europa e in America ha contribuito molto alla costruzione della struttura economica dell’occidente.
Ed e’ proprio questo il paradosso.
E’ anche questa pratica che ha contribuito all’indebolimento del suo sviluppo industriale.
Se l’occidente si fosse sviluppato senza ricorrere a questa mano d’opera gratuita, oggi sarebbe più forte.
E’ proprio questa pratica che l’ha indebolita, soprattutto se si pensa al fatto che non ne aveva bisogno.
Con o senza gli schiavi venuti dall’Africa, gli Stati Uniti d’America si sarebbero sviluppati nello stesso modo. Con o senza gli schiavi africani, l’Europa si sarebbe sviluppata nella stessa maniera e forse anche di più.
Avrebbe fatto a meno del cacao, del caffè’, ecc… ma il fatto di fare a meno di una barretta di cioccolato o di una tazza di caffè non dovrebbe cambiare niente per l’avvenire di una civiltà.
Il padre della scienza economica moderna, lo scozzese Adam Smith, scriveva che « l’esperienza di tutti i tempi e di tutti i paesi dimostra che l’opera realizzata da mani libere e’ sicuramente più remunerativa di quella fatta dagli schiavi. » Diceva cosi’ che, al di là dell’immoralità della schiavitù, c’era anche una stupidità economica. In effetti, a ben vedere, si può dire con precisione che la schiavitù e la colonizzazione hanno indebolito economicamente l’occidente invece di renderlo più forte; il ricorso a una posizione di rendita ha falsato le regole del gioco di mercato perché c’era un attore (l’occidente) che e’ arrivato già avvantaggiato poiché poteva usufruire di una mano d’opera gratuita.
La schiavitù e la colonizzazione degli africani indeboliti dall’occidente
Immaginate di avere, nel vostro castello, 20 impiegati domestici per prendersi cura del giardinaggio, della cucina, delle stoviglie, della pulizia dei locali, della stiratura degli abiti, ecc… e tutto ciò gratuitamente, senza pagare un centesimo. Grazie a questi schiavi, voi avrete un alto tenore di vita che in realtà sara artificiale, perché e’ dovuto al fatto che questi schiavi non sono in condizioni tali da ribellarsi e rivendicare i loro diritti, il loro salario per i loro servizi che vi rendono.
Il giorno in cui cominceranno a frequentare i vicini, a comunicare con altri simili, prenderanno coscienza del loro stato e quando avranno la forza e il coraggio di mettere fine a questo stato di subordinazione per mantenere lo stesso tenore di vita, voi sarete obbligati a indebitarvi per pagare gli schiavi di ieri, quindi il processo di sovrindebitamento e il conseguente fallimento e’ innescato.
E’ la situazione dell’Europa di oggi e, in parte, anche quella dell’Africa nel senso che l’Africa si sta liberando grazie soprattutto agli immensi investimenti dei capitali cinesi, che permettono agli africani di prendere coscienza dell’ampiezza delle conseguenze finanche mentali della schiavitù passata e presente che hanno subito.
Certamente c’e’ stato questo lungo progresso tecnologico dell’occidente su tutto il pianeta, un progresso puramente virtuale perché non si basava su alcun fondamento concreto e solido. E come ci si poteva aspettare, questa posizione di rendita, cioè non meritata, ha spinto coloro che se ne sono avvantaggiati a dormire sulle loro casse d’oro, convinti che il mondo fosse immutabile, statico.
Erano convinti che l’Asia sarebbe rimasta, come hanno detto loro stessi riferendosi sia alla Cina che all’India, un « gigante addormentato », che l’Africa sarebbe rimasta per sempre solo una riserva di materie prime.
Grave errore di calcolo, poiché tutte le altre regioni del mondo che sono state vittime di questo mercato che e’ stato truccato ancora prima che iniziasse la competizione, hanno una doppia rabbia per rivaleggiare in immaginazione per correggere questa stortura. E quando ci riescono, sono messi su una rampa di lancio che sembra non arrrestarsi. E’ questo il fatto che giustifica che si sviluppano più velocemente, su delle basi più solide rispetto al primo arrivato che, abituato a stare in piedi solo grazie a degli artifizi, viene spazzato via molto velocemente con l’arrivo del primo vento contrario.
Cosi’ si spiega che l’economia occidentale che e’ stata minata sin dall’origine e per 400 anni da una rendita che e’ durata per troppo tempo, gli ha fatto costruire la sua fortuna su una specie di sabbie mobili.
E col primo vero vento venuto dall’Asia, aspettando quello che arriverà dal Sudamerica e dall’Africa, e’ tutto l’edificio che sta ondeggiando.
CONCLUSIONE :
La schiavitù e la colonizzazione dell’Africa sono state incontestabilmente degli elementi di disturbo nella visione che gli occidentali si fanno del mondo.
Questi due fatti gravi sono stati come una lente deformante che hanno privato quasi tutto l’occidente della percezione reale di un mondo che stava cambiando intorno a loro, a loro insaputa.
Per la cronaca storica, i paesi europei che hanno goduto del piano Marshall del presidente americano Truman nel 1948, che consisteva in un prestito di 100
miliardi di dollari americani, hanno rimborsato solo 20 miliardi di dollari, cioè solo il 20%.
2/12/2011
Jean-Paul Pougala
Scrittore camerunese e analista di geostrategia
www.pougala.org
Traduzione di Piervincenzo Canale

Da Africa News

Commenti

  1. Ciao. Una analisi NUOVA E MOLTO INTERESSANTE. Chissà se si può approfondire.

    RispondiElimina

Posta un commento

Partecipa alla discussione

Related Posts

{{posts[0].title}}

{{posts[0].date}} {{posts[0].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[1].title}}

{{posts[1].date}} {{posts[1].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[2].title}}

{{posts[2].date}} {{posts[2].commentsNum}} {{messages_comments}}

{{posts[3].title}}

{{posts[3].date}} {{posts[3].commentsNum}} {{messages_comments}}

Search

tags

Modulo di contatto