Una riflessione laica sulla vita

gen 3, 2013 0 comments


Di Corrado Ocone
http://www.huffingtonpost.it

L'inizio di un nuovo anno ci porta a riflettere sul mistero della nascita, dell'inizio delle cose, e quindi della vita. Il concetto di vita è per sua natura ambiguo. O, meglio, si presta ad essere letto e interpretato in diversi modi. Il primo e immediato è quello biologico. La vita ridotta a "natura umana", "materiale umano". Ma c'è anche un concetto "nobile" di vita, proprio ad esempio delle metafisiche spiritualistiche, compresa la teologia cristiana che non a caso parla di una sua "sacralità" o "santità".

I greci distinguevano non a caso il bìos, che è la "vita qualificata" o una "forma di vita", dalla zoé, che è propriamente la vita naturale. Oggi, in verità, lo stesso bìos si presenta alquanto naturalizzato: è come se non si potesse prescindere da una sorta di naturalismo o biologismo di fondo che tende a vedere la "cultura" come qualcosa che casomai si aggiunge in un secondo momento ad una base prioritariamente "naturale" e "biologica" che comunque è un "dato di fatto".

Da qui un certo modo di ragionare deterministico, che, anche quando non arriva agli orrori della biopolitica fondata sull'eugenetica e sul razzismo, sembra comunque un dato acquisito del nostro mainstream cuturale. A mettere in discussione questa solida e irriflessa convinzione è ora un libro di Lucetta Scaraffia, che si raccomanda vivamente. Si tratta di uno di quei volumi rari perché riescono a far vedere le cose da una diverso angolo visuale rispetto al dominante, mettendo in discussione non, a valle, i risultati delle argomentazioni, ma, a monte, le modalità delle stesse: Per una storia dell'eugenetica. Il pericolo delle buone intenzioni (con un saggio di Oddone Camerana, Morcelliana, pagine 309, euro 25).

Certo, si può anche non essere d'accordo con varie tesi in esso espresse, ma ciò non inficia minimamente il contributo netto portato alla riflessione. Su un punto centrale del volume sono tuttavia completamente d'accordo con Scaraffia: le biopolitiche o politiche eugenetiche attuate dal nazismo si pongono in una linea di continuità con quelle (soprattutto sterilizzazioni di massa) attuate già da fine Ottocento, su una scala ovviamente diversa, da democrazie come l'americana o le scandinave. Più in generale, sono da considerarsi il portato di una mentalità positivistica e scientista, nonché salutistica e perfezionista, che, in maniera più accorta e presentabile, opera ancora oggi nel nostro mondo.

Detto in modo ancora più filosofico, io mi sentirei di dire che i totalitarismi, non solo quello nazionalsocialista ma anche il comunista, non sono da considerarsi come l'irruzione dell'assolutamente altro in un corpo fondamentalmente sano, quello della modernità, ma come una radicalizzazione parossistica di alcune tendenze di fondo di essa. In primo luogo di quella che, a partire da Cartesio, ha portato a oggettivare le cose del mondo, e quindi la stessa vita, secondo il modello che Heidegger avrebbe chiamato della "semplice presenza".

La vita non è da considerarsi invece un dato di fatto, un oggetto, ma un atto, un fuoco o un'energia che ci attraversa e costituisce. Ed è pertanto inoggettivabile. La si potrebbe chiamare, volendo, anche spirito, ma si tratta di uno spirito che non ha nulla a che fare con quello dello spiritualismo, che è pur sempre un'ipostasi. La Vita, che può anche essere chiamata Libertà o Amore, è ciò che accompagna ogni nostro atto, è il polo positivo che dobbiamo promuovere e a cui si riduce ogni vera etica. La quale non può mai consistere, come credono in molti sedicenti filosofi, in regole o norme variamente atteggiate (normatività è termine assurdo e segno della debolezza dei tempi!). E la quale non può mai dimenticare di essere relazione e mediazione rispetto al polo negativo. Il male, come vedremo in un prossimo post, non è null'altro che nella tendenza, anch'essa in noi forte, a voler sciogliere, da una parte o dall'altra, la relazione fra bene e male che ci tiene avvinti e ci costituisce.

Fonte:http://www.huffingtonpost.it/corrado-ocone/una-riflessione-laica-sul_b_2394983.html?utm_hp_ref=italy

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