"Non siete rappresentativi". La separazione tra politica e problemi reali

dic 4, 2013 0 comments
Pompei crolla.
L'Abruzzo è sott'acqua e una donna è morta in un sottopassaggio.
Nei giorni passati era la Sardegna ad essere sommersa, per le pioggie eccezionali (che capitano ogni anno) e per il cemento che imbriglia fiumi e toglie all'acqua lo spazio per defluire.
In Puglia un treno è deragliato: acqua e fango (sempre per le pioggie eccezionali) hanno tolto terreno sotto i binari. In Calabria è morto un pescatore, travolto da un'onda. E non c'è solo acqua e fango a sommergere il nostro paese, devastato dall'incuria e dalla cura del cemento.
Tra le fiamme nel laboratorio tessile di Prato, il lager dei tempi moderni, sono morte sette persone. 
Come a Taranto, saranno protocollate come effetti collaterali di un modello di sviluppo che non deve rispettare le leggi. E l'uomo.

Ecco, ieri queste notizie di cronaca si contrapponevano ad una politica dove si registravano i battibecchi Alfano vs Renzi, i rumors per un rinvio della Consulta sul Porcellum (sappiamo solo rinviare, per non disturbare il governo delle larghe intese), l'ennesima visione di Letta su una uscita dalla crisi ormai a portata di mano, il balletto ridicolo sull'Imu, il pregiudicato che non se ne vuole andar via e il suo zoccolo duro di elettori...
La separazione tra palazzo e paese. Paese che non vuole più sentir parlare di luce in fondo al tunnel.
Forse a chi governa questa separazione tra politica e problemi reali sta pure bene: se anche meno gente va a votare perché disgustata da quello che vede in TV, va bene.
I loro voti, Letta, Alfano, Berlusconi, li prenderanno sempre.

Ecco, allora proporrei anche io una modifica costituzionale: sotto il 50% di affluenza, le elezioni si invalidano.
Che fine ha fatto la proposta di legge presentata in Senato da Grasso contro la corruzione e l'autoriciclaggio? Quando si metterà mano alla ex Cirielli, l'ammazza processi?
Quando si riuscirà a riformare l'attuale legge elettorale? Quando cercherete di tagliare veramente i costi della politica (anche in modo retroattivo, come ha fatto la Fornero con le pensioni)?

Non siete rappresentativi.

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