Guardarsi negli occhi crea stati alterati di coscienza:lo rivela recente studio psicologico dell'Università di Urbino

set 3, 2015 0 comments


Di Alina Dohotaru
È la scoperta intrigante di una ricerca in psicologia condotta dallo psicologo italiano Giovanni Caputo dell'Università di Urbino, ottenuta in assenza di qualsiasi tipo di droga, ma semplicemente chiedendo ai partecipanti di guardarsi dritto negli occhi per 10 minuti.




 Nel 2010 aveva fatto un esperimento simile, in cui le persone si guardavano nei propri occhi, riflessi nello specchio.

L'esperimento

In un ambiente poco illuminato, è stato chiesto a 20 giovani adulti (15 donne e 5 uomini) di disporsi in coppie, uno di fronte all'altro, ad un metro di distanza e guardarsi negli occhi per 10 minuti. L'illuminazione era sufficiente affinché i volontari potessero distinguere i tratti del viso dell'altra persona, ma abbastanza ridotta per distinguere i colori.
Un gruppo di controllo di 20 volontari stava in un'altra stanza, con lo stesso tipo di illuminazione, sempre in coppia, guardando però un muro bianco per 10 minuti. Ai partecipanti è stato detto che l'esperimento aveva a che fare con la meditazione ad occhi aperti.
Allo scadere del termine fissato, i i volontari sono stati invitati a compilare dei questionari relativi a ciò che hanno vissuto durante e dopo l'esperimento psicologico.

Gli effetti: le reazioni bizzarre

Durante i 10 minuti , le persone che si sono guardate negli occhi hanno sperimentato sensazioni bizzarre: percepivano i suoni più forti o più deboli rispetto a quelli reali e una sensazione di dilatazione del tempo. Inoltre, hanno visto deformazioni del volto della persona che guardavano, volti dei genitori vivi o deceduti; facce archetipali, come per esempio una donna anziana, un bambino o il ritratto di un antenato, facce di animali, ma anche esseri fantastici e mostruosi.
Alcune delle sensazioni segnalate indicano sintomi di dissociazione, un termine usato per descrivere una perdita del rapporto con la realtà. È interessante notare che questi sintomi sono correlati con deformità facciale, ma non con  l'aspetto delle facce strane. Caputo ipotizza che queste allucinazioni, le cosiddetti "apparizioni di facce strane”potrebbero essere una conseguenza del “ritorno” alla realtà dopo lo stato dissociativo. Ma la ricerca al riguardo è ancora all'inizio e sarebbe interessante sapere di più su questo fenomeno.

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