L'avanzata dell'ISIS in Iraq, il conflitto sunniti/sciiti e le responsabilità della politica estera statunitense

nov 21, 2015 0 comments


Di Salvatore Santoru

Com'è noto l'avanzata dell'ISIS in Iraq nel 2014 sfociò nella crisi politica che portò alla caduta del premier sciita Nouri al-Maliki(1), che dal 2005 governava il paese.
I militanti dello Stato Islamico, attivi sin dal 2004 come cellula di Al Qaeda e in seguito divenuti autonomi nel febbraio del 2014(2), riuscirono a far leva sul risentimento di una parte della popolazione sunnita irachena, discriminata da parte della fazione sciita al potere.


http://www.nytimes.com

Difatti, com'è noto all'interno dell'Islam mediorientale vi è una "guerra fredda civile"(3) tra sunniti(ortodossi) e sciiti(riformatori) che negli ultimi tempi si è assai radicalizzata, sopratutto a seguito del suo utilizzo politico da parte delle potenze concorrenti nella regione(4), ovvero l'Arabia Saudita e l'Iran, rispettivamente potenze che sono considerate o si considerano rappresentanti dell'Islam politico sunnita e di quello sciita nell'area.


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https://perspektivon.wordpress.com

In Iraq, dopo la fine della guerra gli USA decisero di consegnare il paese alla fazione sciita (indirettamente o direttamente vicina all'Iran) e lasciarono praticamente a sé quella sunnita, rimasta "orfana" di rappresentanza per la fine del regime del sunnita Saddam Hussein, ed in seguito una parte di essa si è sempre di più radicalizzata fornendo terreno fertile per le formazioni integraliste sunnite e antisciite come Al Qaeda e di recente la stessa Isis(5).


http://www.ynetnews.com

Chiaramente, la guerra in Iraq e la sua gestione alquanto miope da parte della politica estera statunitense è stata l'evento che ha fatto precipitare il paese nel caos, inizialmente sempre più latente e recentemente venuto sempre di più a galla.


http://www.internazionale.it

Il fatto è che con l'eliminazione di Saddam Hussein sono venuti meno tutti quegli equilibri che caratterizzavano il paese, in quanto per quanto fosse un regime dittatoriale, quello di Saddam perlomeno era riuscito a tenere d'accordo tutto sommato sunniti e sciiti, combattendo l'estremismo religioso (tra cui quello sunnita alimentato dai regimi del Golfo), e garantendo una maggiore stabilità politica con un mix tra nazionalismo,socialismo e panarabismo tendente a un'islamismo laico,moderno e rispettoso delle differenze religiose, tanto che c'è da segnalare che ad esempio il vice-primo ministro Tareq Aziz era di fede cristiana(6).


Saddam Hussein,Tariq Aziz e altri gerarchi del Baath, http://www.telegraph.co.uk
Dopo la sua uccisione e con l'avanzare dell'occupazione statunitense la situazione è diventata sempre più precaria, e anche diversi ex sostenitori del regime di Saddam e del suo partito "Baath" si sono radicalizzati virando sempre di più verso l'integralismo sunnita portato avanti da Al Qaeda e formazioni simili, e proprio in questo "brodo ideologico/religioso" che è nata la formazione estremista che oggi conosciamo come l'Isis.

NOTE:
(1)http://it.ibtimes.com/iraq-si-e-dimesso-il-premier-nouri-al-maliki-1354284
(2)http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/08/ecco-cose-lisis-il-gruppo-islamista-che.htmlhttps://it.wikipedia.org/wiki/Stato_Islamico
(3)http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/01/altro-che-islam-vs-occidente-la-vera.html
(4)http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2014/10/medio-oriente-la-guerra-fredda-tra-iran.html
(5)http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/02/i-semi-dellisis-nel-carcere-di-camp.htmlhttp://www.panorama.it/news/esteri/i-fedelissimi-di-saddam-e-lo-stato-islamico/
(6)https://it.wikipedia.org/wiki/Tareq_Aziz

FOTO IN ALTO:http://uk.businessinsider.com

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