Bruxelles, anche tre italiani feriti negli attacchi terroristici

mar 22, 2016 0 comments
I luoghi dell'attentato di Bruxelles

Di Emilia Missione

Sono tre gli italiani rimasti feriti negli attacchi terroristici di Bruxelles. A riferirlo, per la Farnesina, Vincenzo Grassi, ambasciatore italiano nella capitale belga.
Il Premier Renzi, nella conferenza indetta a Palazzo Chigi, ha dichiarato che «le istituzioni italiane in questo momento sono impegnate a verificare anche i nostri connazionali che sono stati feriti», e ha poi aggiunto che «l'Europa deve fare di più a livello interno; è dal '54 che si litiga sulla sicurezza comune».
Anche il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ribadisce la necessità di fare fronte comune contro il terrorismo e sottolinea: «questi eventi ci riguardano, ma non ci spaventano».
Resta incerto, intanto, il numero dei morti degli attentati di questa mattina: 34 le vittime registrate al momento, ma sale a oltre 100 il numero dei feriti, di cui 17 in condizioni gravi.
Tutti sono stati trasferiti in 15 diversi ospedali della città. Feriti, ricoverati anche in quello di Saint-Pierre dove, poco dopo le 14.30, è scattata un'allerta bomba. La polizia ha però reso noto che non è prevista alcuna evacuazione.
Sfollata, invece, per il ritrovamento di un pacco sospetto, la stazione della Gare du Nord a Parigi, da cui partono i treni diretti a Bruxelles. In tarda mattinata, inoltre, erano già state ordinate le evacuazioni della centrale nucleare di Liegi e del campus dell'Università Libera di Bruxelles.
Intanto, mentre il Ministro degli Interni belga ha annunciato tre giorni di lutto nazionale, la polizia sta dando la caccia a 5 sospetti, individuati grazie alle registrazioni delle telecamere di videosorveglianza.
E resta il giallo sulla rivendicazione dell'attacco da parte dell'ISIS, battuta dall'Agi questa mattina. Rita Katz, direttrice del Site, l'agenzia che monitora le attività online dell'estremismo islamico, ha scritto che al momento non ci sono state rivendicazioni ufficiali da parte dello Stato Islamico, anche se non sono mancati sui social network messaggi di felicitazioni e minacce da parte dei militanti del Califfato.
FONTE:
http://www.unisob.na.it/inchiostro/index.htm?idrt=7474















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