Che cos’è lo Stato islamico? La genesi della rete del terrore

mag 30, 2018 0 comments
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Di Mauro Indelicato
L’Isis è un’organizzazione terroristica di stampo islamista sorta nel 2014, sulle ceneri della “vecchia” filiale di Al Qaeda in Iraq. Opera in Medio Oriente ma anche, con le sue tante ramificazioni, in Europa, in Africa, in Russia e negli Usa. Si è resa protagonista, negli anni, di numerosi attentati terroristici ed è diventata tristemente famosa quando nel luglio 2014 il suo leader, Abu Bakr al Baghdadi, ha proclamato la nascita del califfato islamico (Chi è Abu Bakr al Baghdadi).

La nascita di Al Qaeda in Iraq

La storia dell’Isis inizia nel 2004 , subito dopo la caduta di Saddam Hussein in Iraq, avvenuta il 9 aprile 2003 dopo un’intensa guerra combattuta dagli Stati Uniti d’America.
Durante i primi mesi di occupazione, tra i sunniti inizia a prendere piede la preoccupazione di essere messi all’angolo dalla maggioranza sciita. Saddam, infatti, appartenendo alla minoranza sunnita, aveva governato il Paese in perenne contrasto con gran parte degli sciiti, che rappresentano la religione più diffusa in Iraq.
Il vuoto di potere scaturito dalla caduta del Raìs favorisce inoltre le condizioni per l’emersione dell’estremismo islamico e, in particolare, dei gruppi legati alle ideologie jihadiste di Al Qaeda. Diverse le sigle che cominciano a mettere nel mirino sia gli sciiti che i soldati americani. L’Iraq, in poco tempo cade in una spirale di violenza in grado di destabilizzare ulteriormente le fragili istituzioni del Paese post Saddam.
Nel caos generale del dopoguerra, ad emergere è una figura che diverrà ben presto tristemente nota per mostrare in appositi video la decapitazione di alcuni ostaggi: si tratta, in particolare, del terrorista giordano Abu Musab al Zarqawi. Leader del gruppo jihadista al-Jamāʿat al-Tawḥīd wa l-Jihād (Gruppo per l’Unicità di Dio), nel maggio del 2004 uccide in una tremenda esecuzione  Nicholas Berg, un giovane imprenditore americano di origine ebraica ostaggio del gruppo. Il video della decapitazione di Berg diventerà un punto di riferimento per l’Isis.

Un frame dl video della decapitazione dell’imprenditore Nicholas Berg
Nell’ottobre 2004, Al Zarqawi giura fedeltà ad Al Qaeda ed al suo leader Osama Bin Laden: il suo gruppo diventa di fatto la filiale irachena dell’organizzazione guidata dallo sceicco del terrore. Nasce dunque il gruppo Al Qaeda in Iraq, guidato dallo stesso Al Zarqawi.

La morte di Al Zarqawi e la nascita dell’Isil

Centinaia di terroristi, sia iracheni che stranieri, si legano ad Al Qaeda. In Iraq, il gruppo è protagonista di decine di attentati contro obiettivi militari americani e del ricostituito esercito iracheno. Spesso a finire nel mirino sono anche i civili. Al Qaeda in Iraq rivendica inoltre diversi rapimenti culminati, come nel caso di Nicholas Berg, con la decapitazione degli ostaggi seduti dinnanzi ad una telecamera con la tuta arancione.
Al Zarqawi ben presto diventa l’uomo più ricercato dell’Iraq: gli americani mettono sulla sua testa anche diverse taglie. La caccia al terrorista giordano finisce il 7 giugno 2006 nei pressi di Baquba, cittadina irachena non lontana da Baghdad. Al Zarqawi viene rintracciato all’interno di un edificio che verrà prontamente bombardato dall’aviazione americana: il leader di Al Qaeda in Iraq morirà in seguito alle ferite riportate nell’attacco.
Abu_Hamza_al-Muhajir
Abu Al Masri, leader di Al Qaeda in Iraq dopo la morte di Al Zarqawi
A subentrare ad Al Zarqawi è, poche settimane dopo, una vecchia conoscenza di Ayman al-Ẓawahiri, numero due di Al Qaeda: si tratta di Abu Al Masri, egiziano (come il vice di Bin Laden) e suo fidato collaboratore già dai tempi della Jihad islamica egiziana negli anni ’80. Al Masri sarà protagonista del cambiamento del nome del gruppo: da Al Qaeda in Iraq a Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil).

L’avvento di Abu Bakr Al Baghdadi

Il 2007 è l’anno dell’esplosione delle violenze settarie in Iraq, specialmente tra la comunità sciita e quella sunnita. Attentati, rapimenti, uccisioni di civili. La situazione nel Paese appare drasticamente difficile. L’Iraq è nel caos e, in questo contesto, l’organizzazione guidata da Al Masri appare molto più forte e radicata nelle province sunnite.
L’Isil colpisce non solo obiettivi militari, ma anche cinema e teatri, così come posti frequentati da numerosi cittadini: il gruppo è protagonista di un’intensa stagione del terrore in tutto l’Iraq.
Il 18 aprile del 2010, però, Al Masri viene scovato nella città di Tikrit. Ne segue un lungo scontro a fuoco tra i suoi uomini ed i soldati iracheni ed americani, al termine del quale Al Masri viene ucciso. Al suo posto viene nominato un giovane terrorista capace in pochi anni di scalare le vette del gruppo del terrore: si tratta di Ibrahim Al Badri, che da questo momento in poi verrà chiamato con il nome di battaglia di Abu Bakr Al Baghdadi.

L’Isil in Siria

Nel 2011 inizia la guerra in Siria: dopo lo scoppio delle prime proteste, la situazione degenera, diventando un vero e proprio conflitto armato che vede la contrapposizione tra l’esercito fedele al presidente Bashar al Assad e le forze dell’opposizione.
Al Baghdadi intuisce l’opportunità data dall’indebolimento dello Stato siriano ed inizia, a partire dal 2012, ad inviare propri uomini a combattere contro Damasco. L’Isil conquista le regioni orientali del Paese al fianco di altre organizzazioni jihadiste. Nasce così l’alleanza con il Fronte Al Nusra, la filiale siriana di Al Qaeda.
L’obiettivo di Al Baghdadi è quello di ampliare il raggio d’azione del suo movimento terroristico e portare la jihad in una Siria sempre più nel caos.

La nascita dell’Isis

Al Nusra ed Isil collaborano assieme e dilagano in Siria, specialmente a partire dai primi mesi del 2013, quando viene conquistata Raqqa e gran parte della provincia di Deir Ezzor. Le sigle jihadiste strappano inoltre la provincia di Idlib all’Esercito siriano libero.
Ben presto iniziano però a sorgere frizioni tra Al Nusra ed Isil: Al Baghdadi infatti, annuncia unilateralmente la fusione tra i due gruppi e la  creazione dell’Isis, ossia lo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria. Il progetto non va a genio né ai vertici di Al Qaeda, né a quelli della filiale siriana del fronte Al Nusra. Le due sigle jihadiste entrano quindi in conflitto e si contendono il controllo dei territori strappati all’esercito siriano durante le avanzate avvenute tra il 2013 ed il 2014.

La proclamazione del califfato

Tra i due gruppi prevale l’Isis. I miliziani fedeli ad Al Baghdadi iniziano ad espandersi sia in Siria che in Iraq, stabilendo un totale controllo militare e para statale nei territori occupati. In Siria il dominio è essenzialmente su Raqqa, mentre in Iraq l’Isis controlla ad inizio estate del 2014 Mosul, Ramadi, Falluja e gran parte della provincia sunnita dell’Al Anbar.
Spinto da questi successi, Abu Bakr Al Baghdadi il 5 luglio 2014 diffonde un video in cui, dalla moschea principale di Mosul, proclama la nascita del califfato e dello Stato islamico. L’Isis di fatto tenta di trasformarsi in un vero e proprio Stato, attuando una struttura di potere para statale e ben ramificata nei territori conquistati. Raqqa  diventa la capitale del Califfato in Siria.
I territori controllati dall'Isis in Siria e in Iraq nell'estate del 2015 (Isisliveuamap)
I territori controllati dall’Isis in Siria e in Iraq nell’estate del 2015 (Isisliveuamap) – Clicca sull’immagine per i dettagli

L’apice dell’espansione dell’Isis si raggiunge nell’estate del 2015, quando le bandiere nere di Al Baghdadi sventolano dalla periferia di Baghdad a quella di Aleppo e Damasco, passando per il deserto tra Siria ed Iraq e per la città di Palmira.

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