La Stampa
«Il punto nevralgico è il contratto, qui ci sono alcuni temi da chiarire, alcuni punti da dirimere. I nomi vengono dopo» dice Luigi Di Maio all’uscita dal vertice con Matteo Salvini.
A proposito del contratto, l’Huffington Post pubblica in esclusiva il documento integrale di 39 pagine su cui si svolgeva fino a poco tempo fa la trattativa, ipotizzando anche temi di accordo e di disaccordo tra le due compagini. La bozza, come si legge,
comprenderebbe l’uscita dall’euro, la rimozione delle sanzioni nei confronti di Putin e la richiesta a Draghi di cancellare 250 miliardi di debito italiano.
Il programma tocca argomenti scottanti come il conflitto di interessi e la giustizia, temi che coinvolgono in primis l’alleato di Salvini, e nemico giurato dei 5 Stelle, Silvio Berlusconi.
Ma la parte più sorprendente del documento è contenuta a pagina 4: la creazione di una struttura parallela al Consiglio dei ministri, il Comitato di Riconciliazione, sede in cui regolare i dissensi nella cooperazione fra le due forze politiche o prendere nuove decisioni. Si tratterebbe di un organo consultivo e decisionale non previsto oggi dall’architettura costituzionale.
Una nota diffusa da Movimento 5 stelle e Lega però specifica: «Il contratto di governo pubblicato dall’Huffington Post è una versione vecchia che è stata già ampiamente modificata nel corso degli ultimi due incontri del tavolo tecnico. La versione attuale, dunque, non corrisponde a quella pubblicata. Molti contenuti sono radicalmente cambiati. Sull’euro, ad esempio, le parti hanno già deciso di non mettere in discussione la moneta unica. La versione pubblicata, dunque, non è fedele a quella attuale».
«Siamo al tratto finale: se riusciremo a trovare un punto di equilibrio tra Lega e centrodestra e M5s si parte» dice il leader della Lega, Matteo Salvini, su Facebook. «Lavoro per vedere fino all’ultimo se ci sarà possibilità di trasformare in fatti i nostri programmi. Mi dicono che non devo eccedere con il populismo, con la difesa degli italiani, senno’ non vado al governo. Ma io sono come sono».
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