Il bacio tra Salvini e la Boschi manda in tilt il governo

gen 17, 2019 0 comments
Di Domenico Di Sanzo
Anche all'epoca del «governo del cambiamento» gli attovagliamenti romani, molto trasversali, dove da decenni si riunisce il bel mondo del potere in tutte le sue varie declinazioni, fanno discutere e dettano l'agenda.
E così è stato per la cena organizzata martedì sera da Annalisa Chirico, giornalista del Foglio, presidente dell'Associazione «Fino a Prova Contraria», da due anni attiva sui temi del garantismo e della «giustizia giusta». Risotto basmati allo zafferano, branzino e strascichi di polemiche. Molti hanno visto nell'incontro un tentativo di «portare Matteo Salvini a più miti consigli», costringendolo ad abbandonare il suo «sovranismo arruffone» (copyright Chirico) col fine di farlo diventare un leader «riformatore», naturalmente in funzione anti-grillina. E se Alessandro Di Battista, in piena campagna elettorale per le europee, ha sfruttato l'occasione per rispolverare alcuni toni del vecchio M5s del «vaffa», ieri è stata la Chirico a intervenire di nuovo per chiarire la vera funzione del meeting alla sala eventi «La Lanterna» di Roma.
La giornalista ha commentato l'evento, parlando di una «grande serata» e ha sottolineato «l'umiltà e l'attenzione verso tutti di Matteo Salvini». Presenti personaggi dell'imprenditoria come Flavio Briatore, Urbano Cairo, Luca Cordero di Montezemolo, Claudio Lotito, Marco Tronchetti Provera. Magistrati della corrente garantista e «anti-Davigo» come Nicola Gratteri e Francesco Lo Voi, tra i politici il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, quella della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, il capogruppo leghista alla Camera Riccardo Molinari, i renziani Francesco Bonifazi e Luca Lotti. Ma soprattutto Maria Elena Boschi e Matteo Salvini, bersagliati da fotografi e telecamere come due star dello spettacolo. «Matteo Salvini e Maria Elena Boschi ieri si sono salutati dandosi un bacio sulla guancia - ha detto la Chirico durante la trasmissione radiofonica di Rai Radio 1 Un giorno da pecora - e poi Salvini ha salutato anche Bonifazi: nella diversità delle idee politiche loro sono persone civili e cortesi». Anche se il Capitano non è mai stato prodigo di «carezze» nei confronti dell'ex ministro Boschi. Sul caso Etruria, ad esempio, tirato fuori di nuovo a novembre scorso: «Con quale faccia va a rivendicare i diritti degli immigrati dopo la vicenda Banca Etruria?», diceva Salvini. E un anno fa: «Ãˆ incredibile che la Boschi sia ancora al governo». Più recente la vendetta della renziana dopo il salvataggio di Carige: «Salvini e Di Maio si vergognino», questo il commento.
I Cinque stelle invece non c'erano, nemmeno il Guardasigilli Alfonso Bonafede. Sul punto, la Chirico risponde così: «Con lui avevo ottimi rapporti fino a che è diventato ministro, poi non sono riuscita più a parlarci. È stato invitato ma lui non mi calcola più».
Mentre a Di Battista, che aveva parlato di ancièn regime, replica: «Forse si riferisce al regime castrista di cui è fan». E continuano le polemiche sui costi della cena: seimila euro per ogni tavolo composto da dieci persone. Salvini era ospite, e Bonifazi e Boschi hanno pagato la quota di 600 euro. I renziani e il ministro erano seduti a due tavoli diversi, il primo affiancato da alcuni magistrati. A contribuire al finanziamento della serata, anche donazioni da parte di una serie di aziende private. «L'attività politica e sociale si finanzia, gli eventi hanno dei costi, non te li regala Babbo Natale», conclude Chirico.

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